L’ELEZIONE
Paglia mette tutti d’accordo
La Comunità montana delle Valli del Verbano affidata al sindaco di Duno

Ventisei voti favorevoli su ventisei presenti (sei gli amministratori assenti): nei suoi nove anni di vita, mai Comunità montana Valli del Verbano ha raccolto una tale unanimità di consensi attorno all’elezione del presidente.
Segno che, dopo le contese, si è voltata pagina?
Dal tardo pomeriggio di ieri, martedì 9 ottobre, Francesco Paglia (sindaco di Duno) è il nuovo presidente dell’ente.
In giunta entrano Giuseppe Galliani (Cittiglio) come vicepresidente, Roberto Sculati (Brezzo di Bedero), Simona Ronchi (Luino) e Gianpietro Ballardin (Brenta) come assessori.
Il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, è invece il presidente di assemblea. Nessun colpo di scena, dunque, rispetto alle previsioni che indicavano la nascita di una coalizione il più ampia possibile, dove c’è spazio per tutti (unica eccezione i 5 Stelle, che però non vantano rappresentanti nei Consigli comunali).
Da qui anche l’ampio consenso intorno al documento programmatico depositato in Comunità il 2 ottobre, che ruota intorno a un principio-base.
«Condividere il metodo di lavoro» - per usare le parole del neoeletto, che lo ha presentato a inizio seduta - a partire dalla «frequente convocazione della consulta dei sindaci».
In altre parole, occorre lavorare insieme per «uscire dalle logiche di partito in un momento in cui le amministrazioni locali e il territorio si trovano in una fase critica».
La conclusione è drastica: «Si rende necessario un cambio radicale di governo dell’ente».
Come dire che sino a ieri (anzi, fino a inizio del giugno scorso, cui sono seguiti quattro mesi di porte politiche sbattute in faccia) si è lavorato male, ciascuno con le proprie ragioni, ma l’un contro l’altro armati.
Paglia arriva a ricoprire questa carica forte - lo ha ricordato lui stesso suscitando l’applauso dell’assemblea - anche dall’aria respirata in casa, se così possiamo dire: papà Pietro fu a lungo consigliere e poi sindaco di Cuveglio oltre a presidente dell’allora Comunità montana della Valcuvia.
Francesco ha raccolto consensi trasversali grazie all’equilibrio politico mostrato anche nel corso della crisi comunitaria esplosa il 6 giugno scorso con la richiesta di dimissioni di Giorgio Piccolo, presente ieri con il compito di passare le consegne al collega e amico.
«In questo periodo non sono state scritte le pagine migliori nella storia dell’ente. Sono certo che da ora si potrà tornare a collaborare per il bene del territorio».
Nel documento programmatico trovano posto, fra l’altro, l’impegno per la ricognizione dello stato patrimoniale, la valorizzazione delle professionalità interne, l’utilizzo del ristorno frontalieri, una migliore gestione dei servizi associati e di quelli sociali, più attenzione verso i piccoli Comuni.
«Dobbiamo recuperare - ha concluso Paglia - la nostra identità, che deriva dai valori civili e morali di cui ciascuno è portatore. Anche per questo motivo invito sin d’ora gli amministratori montani a rendersi disponibili nei prossimi giorni per un incontro personale al fine di meglio conoscerci anche sotto il profilo umano».
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