L'OPERA
Palaghiaccio, ecco il progetto
Tribune da 700 posti, attività commerciali e un progetto ambiziosissimo: ecco i dettagli del futuro Campus di Beata Giuliana. Obiettivo fine lavori a inizio 2018

Il Palaghiaccio scalpita e vuole tornare a correre. Anzi ad ingrandirsi, seguendo il progetto di raddoppio della struttura per i pattini che sta alla base della mostruosa proposta presentata da un gruppo privato (e già approvata dai commissari esaminatori del bando di gara) per prendersi carico del completamento del Campus di Beata Giuliana e della sua gestione trentennale.
Un investimento prospettato e già coperto dalle prime fidejussioni che dovrebbe generare la svolta dopo un decennio di vane speranze, in pratica riscrivendo un pezzo di città nel segno dello sport. Oltretutto l’intenzione dei promotori è fare in fretta, ottenendo il definitivo via libera dalla giunta nel giro di qualche mese, per poi riavviare il cantiere nella prossima primavera e raggiungere il traguardo finale a inizio 2018.
Ma chi c’è dietro questo incredibile investimento che mette in sinergia pubblico e privato? Per adesso gli investitori restano coperti dietro la sigla della Vip Immobiliare di Gallarate, la società che raggruppa il pool di persone che hanno deciso di raccogliere la sfida e anzi di rilanciarne la portata. In ogni caso a mettere i soldi non dovrebbe essere un solo investitore bensì un gruppo di soggetti, ciascuno pronto a finanziare e poi a far funzionare un comparto dell’intero.
Perché il Palaghiaccio che raddoppierà le metrature (quindi avrà una pista per la parte agonistica con 267 posti in tribuna e una per quella ludica, più un terzo mini-spazio d’allenamento) e che si presterà a una declinazione estiva per altre kermesse, è il pezzo pregiato ma non l’unico del mosaico.
Sul suo fianco si innalzerà una palazzina a tre piani che costituirà l’Unità di studi medici e riabilitazione, in modo da offrire qualificata copertura sanitaria a sportivi e frequentatori. A tenere ghiacciato il fondo e a sostenere energeticamente l’intero Campus penserà una maxi-centrale interrata di cogenerazione grande 50 metri per 20. In più sarà piazzato un campo regolamentare di calcio in erba sintetica, con spogliatoi e addirittura tribuna da 700 spettatori. A sostenere economicamente l’operazione, ecco poi i mille metri dedicati alle attività commerciali, per la precisione a un negozio di articoli sportivi che si armonizzi con il resto. Infine non mancherà neppure il ristorante-bar. Che non sarà un semplice angolo ricreativo, bensì un ampio locale che si svilupperà in cima alle due piste di pattinaggio, in modo che chi lo frequenterà abbia una visione panoramica sul ghiaccio.
Detto questo, le domande sorgono spontanee. Ma accadrà davvero? Non si sta aprendo un libro dei sogni destinato a franare? L’operazione può avere un ritorno reale per chi la sta lanciando? Le risposte le potrà dare solo il tempo e la concretezza che tutti si augurano accompagni questi primi annunci.
Di sicuro, per ora, c’è che i proponenti hanno presentato tutti i documenti necessari, che questi sono risultati in regola, che alla busta di gara era allegato l’indispensabile assegno fidejussorio da 200mila euro e che un altro da oltre un milione è già stato pre-deliberato in attesa dell’assegnazione definitiva. Oltretutto, per elaborare il progetto, gli investitori della Vip Immobiliare hanno attivato una squadra di stimati professionisti del territorio, cercando chi aveva le qualità e la qualifica per fare il meglio. Ecco allora che in campo sono scesi l’ingegner Alberto Mazzucchelli e gli architetti Roberto Pozzi e Maurizio Mazzucchelli dello studio Mazzucchelli di Morazzone e, con loro, lo staff di architetti dello studio gallaratese Monti-Gerbino, vale a dire Giancarlo Monti, Concetta Gerbino, Gianfranco Colombo, Marco Macioce e Valentina Bonzi. Otto tecnici che, nel loro iter, sono stati accompagnati da uno stuolo di impiantisti e collaboratori. Assieme sono riusciti a centrare il bersaglio iniziale di aggiudicarsi la gara. Ora toccherà a chi deve mettere i soldi (a quanto pare puntando a contatti solidi col mondo dell’hockey e delle federazioni sportive del Coni) trasformare il sogno in realtà.
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