IL GRAN GIORNO
Trionfo giallorosso
Dopo più di un'ora di attesa al canapo Legnarello bissa il successo nella Provaccia con un capolavoro di Tittia: niente fa fare per San Martino e le altre

Dopo le manifestazioni della mattinata, culminata nella messa in San Magno e nella benedizione di cavalli e fantini, sotto un sole estivo è partita la sfilata per le vie cittadine.
TUTTI ALLO STADIO Poi, puntuale, alle 16, l’arrivo delle otto contrade con i loro oltre mille figuranti allo stadio “Mari”. Il programma prevede poi gli onori al Carroccio, l’assalto della Compagnia della morte guidata da Alberto da Giussano e quindi, dopo il sorteggio, le due batterie e di seguito la finale che assegnerà il Crocione per i prossimi dodici mesi. Migliaia gli spettatori sulle strade del centro ad applaudire i figuranti e le reggenze delle otto contrade negli splendidi costumi medievali.
CHIUSA LA SFILATA Pochi minuti dopo le 17, l'ingresso in campo dell'ultima delle otto sorelle, la contrada di San Martino vincitrice del Palio 2016 e detentrice del Crocione. Tra pochi minuti il via alla corsa.
INNO DI MAMELI Alle 17.45, con le reggenze al centro del campo e in attesa della parte istituzionale (estrazione delle batterie da parte del Supremo magistrato), brividi tra le migliaia di spettatori allo stadio per l'inno di Mameli eseguito dai bambini della scuola Don Milani. Ovviamente cantato per esteso, compresa la terza strofa dove si dice "Ovunque è Legnano".
ESTRAZIONE DELLE BATTERIE Ingresso in campo del Supremo magistrato, il sindaco Alberto Centinaio. A lui il capitano della contrada di San Martino affida la Croce della vittoria, che al termine della gara sarà consegnata al capitano della contrada vincente nel 2017.
Prima batteria: Sant'Ambrogio, Sant'Erasmo, San Martino e San Magno.
Seconda batteria: San Domenico, Legnarello, San Bernardino, Flora.
Batterie che evitano gli scontri fra storiche nemiche (Flora-San Martino, Legnarello-Sant'Erasmo) e che proprio per questo non accendono più di tanto gli animi fra le tifoserie presenti in tribuna. Batterie apparentemente equilibrate, anche perché quest'anno il campo dei partenti appare di livello mediamente alto senza un favorito d'obbligo, anche se forse la prima si presenta più "pesante".
PRIMA BATTERIA
18.23 - Entrano in campo i quattro fantini in gara. Il mossiere Massimiliano Narduzzi chiama i cavalli al canape. Alle 18.30 tutti i quattro purosangue sono schierati. Mentre San Martino e Sant'Ambrogio sono schierati, Sant'Erasmo e San Magno girano al largo dal canapo.
18.33 - Prima falsa partenza, con Sant'Erasmo che forza mentre il cavallo di San Magno era ancora in retrovia.
18.38 - Seconda falsa partenza, ancora Sant'Erasmo anticipa mentre il fantino di San Magno continua a restare nelle retrovie: ammonimento verbale a Jonatan Bartoletti.
18.41 - Terza falsa partenza, stavolta San Magno si allinea ma è Mari (San Martino) ad essere girato.
18.45 - Buona la quarta: subito avanti Sant'Erasmo davanti a San Magno, Sant'Ambrogio e San Magno. Pes passa al secondo posto durante la seconda tornata e i quattro cavalli proseguono vicinissimi fino all'ultima dove scattano Andrea Mari (San Martino) che va a vincere mentre il tentativo di passare all'interno da parte di San Magno fallisce e Zedde porta in finale il "Corvo" nonostante il calo nella parte decisiva della gara.
SECONDA BATTERIA
19.15 - Cavalli al canape. Prima falsa partenza. I cavalli tornano a schierarsi dietro il canape, con la Flora che gira lontano dalla linea di partenza mentre Murtas (San Bernardino) fatica a rientrare.
19.20 - Buona la partenza, con Sanna (Flora) che prova a partire di rincorsa all'interno ma deve accodarsi a Legnarello e San Domenico. Subito fuori dai giochi San Bernardino, i due battistrada conducono i quattro giri in tranquillità con Sanna che prova a ridurre il disavanzo di tre lunghezze accumulato a un quarto di gara ma presto si arrende all'arrivo in parata di Tittia (Legnarello) e Antonio Siri (San Domenico). Stabilite le quattro concorrenti dell'ultimo atto, ora il sorteggio.
ESTRAZIONE PER LA FINALE
19.26 - In campo i magistrati del Palio, con il sindaco che si prepara all'estrazione dell'ordine di partenza. Sant'Erasmo allo steccato, quindi San Domenico, San Martino e Legnarello.
VERSO LA FINALE
20.13 - Dopo una lunga attesa entrano in campo i quattro purosangue e i quattro fantini, binomi di altissimo livello che si contenderanno la finale.
20.16 - Sant'Erasmo, San Domenico, San Martino e Legnarello vengono chiamati al canape dal mossiere.
20.20 - I cavalli sono al tondino, con San Martino immobile sulla linea mentre Sant'Erasmo e soprattutto Legnarello prendono tempo, retrocedono, si girano.
20.26 - Dieci minuti di nulla di fatto al canapo, con Sant'Erarmo e San Domenico impegnati a marcarsi mentre Legnarello non si schiera e resta girato. Falsa partenza 1. Tutto da rifare. Si rientra e ricominciano i "caroselli" con tutti i quattro fantini impegnati.
20.32 - Seconda falsa partenza, con i tre cavalli allineati mentre solo Legnarello rimaneva girato. Superati i venti minuti al canapo.
20.37 - Copione identico per la terza falsa partenza, con Legnarello che rifiuta la mossa e gli altri tre schierati a far scattare la bandiera rossa. Nei minuti di rientro al canapo i fantini confabulano chiaramente.
20.45 - Si tocca la mezz'ora di attesa della mossa, con cinque partenze false e varie ammonizioni. Al minuto 31 Massimiliano Narduzzi richiama i fantini: il cavallo di Sant'Erasmo perde sangue, e intanto allo stadio Mari si accendono i riflettori.
20.52 - Cavalli e fantini tornano al tondino.
20.58 - Sesta falsa partenza, provocata da Zedde (Sant'Erasmo).
21.06 - Si arriva a quota otto, con oltre cinquanta minuti di attesa.
21.11 - Nona falsa partenza, ora il responsabile è Andrea Mari (San Martino). Si avvicina l'ora di attesa.
21.13 - Ora raggiunta e superata con la falsa partenza numero dieci.
21.18 - La partenza è buona, con Legnarello che parte all'esterno leggermente distanziato ma prende l'abbrivio sufficientemente a passare subito al comando, seguito da Sant'Erasmo mentre San Martino parte male ed è ultimo. Nel corso del primo set Giovanni Atzeni aumenta il margine su San Martino che ha rimontato davanti a Sant'Erasmo in difficoltà, probabilmente a causa della lunghissima attesa. I cinque giri della finale sono un monologo giallorosso e al termine è il tripudio per l'intera contrada dei "Soli nel Sole", protagonista di un nuovo cappotto Provaccia-Palio dopo quello del 2015. Per il capitano Paolo Cristiani, la castellana Silvia Picenni e il gran priore Alessandro Mengoli.
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