IL CASO
Paolillo: «Che calcio è questo?»
«Tifosi fuori dallo stadio: assurdo. Ma resto perché credo nei ragazzi»

«Che calcio è questo?».
È la domanda che si pone patron Gaetano Paolillo dopo la sconfitta contro il Varese.
Il risultato (1-4), nelle sue parole passa però in secondo piano: «Siamo in un mondo in cui i tifosi devono stare fuori anche se ci siamo fatti in quattro per garantire la sicurezza dello stadio, accollandoci anche un costo. Dobbiamo andare avanti e tutelare un patrimonio, non distruggerlo. Il questore ha preposto uno spiegamento di forze imponente, quando i tifosi sarebbero potuti entrare e assistere alla partita. Ne avrebbe giovato lo spettacolo. Non credo di aver mai visto una partita nella quale entrambe le tifoserie restano fuori».
Oltre allo spettacolo, la decisione della Prefettura di Milano ha provocato anche un danno economico al Legnano.
«Lo ha provocato - chiarisce - ma non ci cambia la vita. Da decisioni come queste viene penalizzato lo sport, che non è delle questure o degli ultras, ma delle nuove generazioni. Invece, ormai, una partita viene vista come una guerra».
Anche gli ultras lilla hanno deciso di restare fuori dallo stadio, per solidarietà coi supporter biancorossi - e hanno contestato la società e il patron dall’esterno del “Mari”.
«Ormai hanno deciso di venire soltanto per insultarmi. Ma io resto qui sino alla fine della stagione: devo portare rispetto alle persone che sono qui e che lavorano per il Legnano. Nel calcio si vince e si perde, si può retrocedere, ci si può salvare e si può lottare».
© Riproduzione Riservata