PIAZZA MAGGIOLINI
Campanile “nuovo”, ora non va l’orologio
Si allungano i tempi del restauro, ponteggio ancora montato per una nuova emergenza. Finora la parrocchia ha speso 140mila euro. Con 50 euro sarà possibile “adottare” un metro quadrato della torre

Il campanile della prepositurale dei Santi Gervaso e Protaso, come il “collega” di Londra, il Big Ben, rimarrà parzialmente ingabbiato dai ponteggi ancora per qualche settimana.
Nonostante siano terminati i lavori di restauro conservativo iniziati nello scorso mese di giugno (che hanno riguardato le superfici esterne), in fase di rimozione di una parte delle impalcature è stato rilevato un problema nel meccanismo dell’orologio inizialmente non contemplato.
I tecnici infatti, ad un’ultima ispezione, hanno rilevato che alcune parti del complesso meccanismo sono risultate usurate dal tempo e quindi necessitano di essere sostituite, con un conseguente allungamento delle tempistiche del cantiere e di conseguenza sullo smatellamento programmato dei ponteggi, che ancora oggi ricoprono una porzione pari alla metà dell’altezza complessiva del campanile.
Nel frattempo le campane, silenziate per tutta l’estate per permettere lo svolgimento del restauro che ha messo in sicurezza la struttura architettonica risalente alla seconda metà del XVIII secolo e restituito freschezza ai colori dell’intonaco, hanno ripreso da qualche giorno a suonare per annunciare le funzioni e per scandire gli appuntamenti quotidiani della vita religiosa, ma dovranno attendere ancora per squillare in segno di festeggiamento per la chiusura dei lavori. Intanto nella centrale parrocchia di piazza Maggiolini fervono le iniziative per partecipare attivamente a coprire le spese del restauro conservativo, che ammontano a poco meno di 140mila euro, a cui adesso andranno anche ad aggiungersi quelle relative alla riparazione dell’orologio.
La scorsa domenica è stata effettuata una raccolta straordinaria tra i fedeli e organizzata una vendita di torte finalizzata alla causa. Ma per chi volesse partecipare concretamente a sostenere finanziariamente i lavori di ristrutturazione del campanile che hanno permesso tra l’altro di rinvenire, e valorizzare, alcuni reperti storici come la formella di terracotta datata 1485 e una porzione di muratura risalente all’epoca medievale alla base della torre campanaria, vi è anche un’altra possibilità. Il parroco don Felice Noè ha infatti lanciato la campagna “Adotta un metro quadro”. Rivolgendosi in casa parrocchiale sarà possibile infatti acquisire virtualmente un pezzo di campanile al costo di 50 euro che saranno interamente devoluti a coprire i costi dell’intervento di restauro. Una pratica già sperimentata in tutta Italia per permettere la ristrutturazione di edifici storici preservandoli così per le nuove generazioni.
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