IL GRAN RIFIUTO
«Io nella Rsa non ci vado»
A Parabiago gli anziani rifiutano i ricoveri: hanno paura del virus

Nel post emergenza Covid la principale casa di riposo di Parabiago si appresta a prudenti passi a ritrovare man mano la normalità. Uno di questi, è di tornare ad accogliere un numero di ospiti ottimale, fissato in questo periodo a 64 unità, quantità che, a fronte di una capienza massima standard di 66, permette comunque di riservare uno spazio per il nucleo di isolamento, allestito negli spazi attualmente inutilizzati del Centro diurno integrato, chiuso ormai da più di anno a causa della pandemia che dovrebbe riaprire il prossimo mese di settembre, da utilizzare nell’eventualità di casi di positività al virus.
Offerte declinate
Ma tutte le persone residenti a Parabiago presenti in graduatoria nella lista d’attesa, che attualmente sono 87 in totale, di cui 64 uomini e 23 donne, hanno declinato la chiamata arrivata dagli uffici del Comune ad entrare nella struttura di via don Balzarini dove dimorano al momento 56 nonni. Non solo: gli uffici di piazza della Vittoria hanno contattato anche i nominativi di cittadini che pur avendo fatto richiesta in passato di poter accedere all’Albergo del Nonno, non avevano i requisiti per essere inseriti sin da subito in graduatoria e che quindi sono stati inseriti in un elenco a parte. Di questi ultimi solo quattro hanno però colto l’occasione e aderito alla proposta. Mancando dunque all’appello altre quattro persone per raggiungere l’obiettivo di 64 ospiti, l’assessore alla partita Luca Ferrario e l’amministrazione civica guidata da Raffaele Cucchi si sono messi al lavoro per modificare il regolamento della casa di riposo, documento che sarà ora sottoposto all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile, aprendo di fatto la possibilità di accesso anche ai non residenti a Parabiago. Anche i cittadini di altri Comuni quindi potranno fare domanda per poter accedere all’Albergo del Nonno, possibilità fino ad oggi mai contemplata, qualora sussistano le condizioni. «Vorrei precisare - ha sottolineato Ferrario - che la priorità di inserimento rimarrà ai nostri cittadini. Tuttavia, prevedere ospiti in arrivo anche da altre località appare il compromesso più logico per arrivare a raggiungere il numero ideale di ospiti presenti in struttura, un numero sul quale è calibrata non solo la migliore sostenibilità economica della stessa ma anche il contratto con la cooperativa sociale che la gestisce, organizzato, per numero di personale specializzato e monte ore per ospite, proprio in funzione del numero totale di presenti».
Le garanzie del Comune
Ferrario spiega anche quali sono i motivi più ricorrenti del diniego ad entrare in struttura esposti dalle 87 persone in lista d’attesa interpellate: «La principale - illustra l’assessore - è il timore dei parenti di non riuscire a vedere i propri cari se non dietro un vetro e parlando tramite un microfono, accorgimento tutt’ora obbligatorio. La seconda è che si pensa si possa ripresentare la situazione di contagi dell’aprile 2020 con tutte le drammatiche conseguenze che ha avuto. Ma posso rassicurare alla casa di riposo è tutto sotto controllo: non si registrano contagi e sia gli ospiti che tutto il personale sanitario in servizio sono stati vaccinati».
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