SUI BINARI
La tragedia e i pendolari dimenticati: «Costretti a tornare in taxi»
Dopo la morte di un uomo sui binarti e lo stop ai treni, proteste per la gestione dell’emergenza: «Chiusi in treno tre ore senza informazioni, nessun bus sostitutivo»
Una persona è morta, investita dal treno che nella serata di lunedì 27 ottobre stava riportando a casa i pendolari che avevano passato la giornata a Milano. Ma oltre alla tragedia c’è il dramma di come è stata gestita l’emergenza, con i passeggeri di diversi treni chiusi in carrozza per tre ore, quindi abbandonati su una banchina poco prima delle 23 e infine costretti a prendere un taxi per tornare a casa.
LA TESTIMONIANZA
Il racconto del referente Comitato pendolari Gallarate Milano, che era sul treno che seguiva quello coinvolto nell’incidente, rende bene l’idea di quello che hanno dovuto passare centinaia di persone. «Ero sul treno delle 18.29 che avrebbe dovuto arrivare a Legnano alle 18.57, superata la stazione di Rho il treno davanti a noi si è fermato, ci hanno detto che aveva investito una persona. Abbiamo capito che le cose sarebbero andate per le lunghe, qualcuno ha cominciato a gridare, tanti volevano scendere. Abbiamo chiesto di far tornare il treno alla stazione di Rho, ma ci è stato risposto che fino a quando il magistrato non avesse dato il nullaosta, per la centrale operativa sarebbe stato impossibile autorizzare qualsiasi movimento. Tutti si sono attaccati ai telefonini, tanti hanno chiamato il 112 per segnalare la situazione, il 112 ha rimbalzato le telefonate sulla polizia ferroviaria. Nessuno dava spiegazioni, tutti dicevano dovete attendere, dovete portare pazienza. Così sono passate tre ore. Il nervosismo era alle stelle, c’era già chi pensava di rompere i vetri delle carrozze con i martelletti: poi il treno si è mosso ed è tornato alla stazione di Rho». E lì è iniziata una nuova odissea.
NIENTE BUS, NIENTE SPIEGAZIONI
Nessun bus sostitutivo, nessuna spiegazione. Ormai erano quasi le 23, la linea era ancora bloccata. Il sito di Trenord avvisava chi doveva muoversi tra Milano e Varese di prendere la linea della Nord, ma chi era già su quella dello Stato era bloccato. «A Rho ci siamo dovuti arrangiare - continua il referente -. Qualcuno si è fatto venire a prendere, tutti gli altri si sono organizzati in gruppi a seconda della destinazione e hanno preso di mira i Taxi davanti alla stazione. Per Legnano siamo partiti in due, con una spesa di 13 euro a testa. Nessun aiuto, nessuna assistenza. Ognuno ha dovuto cavarsela da solo». Trenord ha potuto ripristinare il servizio solo verso mezzanotte, quando da Rho sono partiti gli ultimi treni diretti a Varese, Arona e Domodossola.
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