IL PALLINO DEI LADRI
Parco Bassetti: rubate le bocce degli anziani
Gallarate: «Sono in un armadio chiuso, ma spaccano il lucchetto». Il sogno di un campo coperto dopo l’addio a Crenna
Rubano le bocce agli anziani che giocano al Parco Bassetti. «È successo almeno due-tre volte», dice Enrico Piotti.
Lui di gioco delle bocce è un grande appassionato: a lungo e finché è rimasto aperto, è stato l’anima del bocciodromo coperto di Crenna, dove sono andati in scena tanti campionati di tutti i livelli. Poi, qualche anno fa, ci si è arresi di fronte a una gestione diventata insostenibile e l’impianto ha fermato l’attività. Il Covid ha dato il colpo di grazia. Appelli e tentativi di ripartire sono tutti caduti nel vuoto, così molti hanno continuato a giocare ai Ronchi e altri, invece, hanno rimesso in pista il campo del Bassetti.
Solo che all’ombra del più grande parco pubblico cittadino c’è l’incognita rappresentata da ladruncoli e vandali. «Abbiamo posato un armadio per conservare le cose. Dopo che si finisce di giocare, viene chiuso, ma arriva qualcuno e spacca il lucchetto», racconta Piotti. E bocce e attrezzi spariscono.
È possibile che più che di furti veri e propri si tratti piuttosto di vandalismi e scherzetti di qualche compagnia di giovanotti che nemmeno si rende conto del fastidio che provoca agli appassionati delle bocce, eppure tant’è. «Quando succede, si porta nuovo materiale», sottolinea Piotti.
A smettere di giocare non ci pensa nessuno, anzi. «Vengono anche da fuori città», ricorda. «E non solo uomini anziani: c’è anche qualche signora». Il gruppetto nel corso degli anni è diventato consistente, così che capita si radunino al Bassetti più di venti persone e ci si alterni per l’utilizzo della pedana. Sempre di pomeriggio, mai la mattina. Dopo pranzo i giocatori arrivano e montano le assi impiegate per delimitare la corsia di gioco. «Alla fine si smonta tutto, in modo che chiunque possa continuare a passeggiare per il parco», spiega il gallaratese che ha speso una vita tra bocce e boccini. «Abbiamo provato a chiedere un ripostiglio e una tettoia, ma finora non abbiamo ottenuto risultati. Gli attrezzi rimangono nel parco, ma non è la soluzione migliore».
La nostalgia per un campo al chiuso che permetta di giocare in tutte le stagioni e con qualunque condizione meteo resta, per quanto il capitolo bocciodromo di Crenna ormai sia chiuso e Piotti pensi al Bassetti. «L’ideale sarebbe una copertura per quando piove, per giocare tutto l’anno». Quello a cui pensa non è una struttura fissa e chiusa, ma una semplice tettoia. L’urgenza, però, è il ripostiglio.
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