ENTE REGIONALE
Parco del Campo dei Fiori, Barra confermato presidente
Rielezione all'unanimità. «Potenziare gli interventi per evitare incendi»

Una rielezione avvenuta quasi all’unanimità (dove il “quasi” è rappresentato da una scheda bianca contro 17 a favore, esattamente com’era accaduto cinque anni fa) non può che far piacere a Giuseppe Barra, rieletto presidente del Parco Regionale Campo dei Fiori. «Meglio di così sarebbe stato difficile realizzare. Significa che abbiamo lavorato bene e che personalmente mi viene offerto un forte incoraggiamento nel proseguire sulla strada intrapresa». Certo l’assenza di Comunità Montana Valli del Verbano s’è fatta notare, così come la mancata elezione di Mirko Bottacini, che voci di corridoio davano in quota Lega e sponsorizzato dai due enti montani. Ma è una lettura politica che Barra smentisce: «A me non risulta, caso mai è un peccato che in questo modo sia rimasto fuori dal governo dell’ente un rappresentante della Valganna, ma i posti erano due e non di più. Viceversa sono contento di avere ancora al mio fianco Vincenzo Maffei che arriva dalla Valcuvia e Alberto Gaggioni per il versante meridionale della montagna».
In ogni caso una certa spaccatura è innegabile: per Maffei si sono espressi Castello Cabiaglio, Comerio, Gavirate, Masciago Primo, Orino, a Gaggioni sono andati i voti di Brinzio, Casciago, Induno Olona e Luvinate, Battocini ha convinto Bedero Valcuvia, Cunardo, Cuvio, Rancio e Valganna (Barasso e Cocquio Trevisago hanno infine puntato su Pozzi, il quarto candidato). Una geografia del voto che potremmo definire trasversale e che non a tutti è andata giù, ma che a Barra, presidente per il terzo mandato consecutivo, interessa molto meno delle cose da fare: «Due in particolare. Anzitutto il ripristino e la messa in sicurezza di Campo dei Fiori in prossimità della vetta, dove abbiamo avuto i devastanti incendi degli anni passati. Insieme a Università, Alfa e Lereti stiamo progettando la realizzazione di invasi dove andare a pescare l’acqua nel malaugurato caso in cui le fiamme tornino a farsi vedere. E poi c’è la collaborazione con i privati soprattutto per gestire il versante Sud della montagna, quello che per una serie di ragioni è stato meno curato negli ultimi decenni, così da arrivare ad una gestione del manto forestale più sostenibile». Per completare il consiglio di gestione dell’area protetta regionale, con sede a Brinzio, mancano i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune di Varese per un totale quindi di tre dei cinque membri oltre al presidente.
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