Francia
Parigi, si spegne passione: chiude a Pigalle museo dell'erotismo
Turisti calano, affitti aumentano, finisce un'era

Parigi, 3 nov. (askanews) - L'unico museo erotico di Francia chiude i battenti. Lo hanno annunciato i proprietari, dichiarando che si è spenta la passione per i loro artefatti pruriginosi, ma sorprendentemente eleganti. La chiusura della collezione, sulla stessa via del famoso cabaret del Moulin Rouge a Pigalle, non fa che accelerare la deriva del quartiere più peccaminoso di Parigi verso la rispettabilità. I proprietari Jo Khalifa e Alain Plumey, ex porno star, che hanno aperto il museo 18 anni fa, spiegano che il calo dei turisti e l'aumento degli affitti causato dall'imborghesimento strisciante del quartiere hanno segnato la condanna a morte del museo. "Non abbiamo mai avuto alcun supporto dallo stato o dalla città di Parigi" ha detto Khalifa all' AFP. "Anche se va detto che è difficile immaginare dei politici che ci sostengono". Il proprietario ha detto che l'intera collezione, comprese le sue sedie dell'amore e un famoso automa settecentesco di una coppia colta in flagrante, sarà messa all'asta domenica, quando il museo chiuderà i battenti. Il battitore d'asta Bertrand Cornette ha detto che la vendita è "eccezionale", "un giro del mondo dell'arte erotica, un panorama unico di costumi e culture".
All'asta finirà una foresta di falli, ma anche oggetti sudamericani a forma di genitali femminili e una pipa tailandese a forma di membro reclinato. La maggior parte dei duemila oggetti della collezione, tra cui il più antico, una placca di marmo del dio indù Vishnu che proviene da un tempio tantrico indiani, proviene dall'Asia. L'asta comprende anche molti disegni e fotografie della Parigi di fine Ottocento, la "Belle Epoque" in cui la città era la capitale mondiale del piacere. In vendita anche oggetti provenienti dalle "case chiuse" francesi, abolite dopo la Seconda guerra mondiale. L'oggetto più caro, la scultura di una donna che fa l'amore con un robot, in vendita a ottomila euro. All'asta anche vari disegni di Georges Wolinski, il disegnatori ucciso durante l'attacco alla sede della rivista satirica Charlie Hebdo nel gennaio 2015. L'artista, noto per il senso dell'umorismo salace, era un sostenitore del museo.
(fonte Afp)
© Riproduzione Riservata