IL CASO
Paruzzaro: il furto dopo l’abbraccio
Preso di mira da una sconosciuta, lancia un appello: «Ecco come mi ha derubato»

Ha subito un furto. E adesso lancia un appello: «Invito tutti a tenere sempre alta la guardia. Basta e avanza un attimo di disattenzione e si rischia di essere derubati come è capitato a me».
A Paolo Villa, residente a Paruzzaro, da vent’anni volontario del comitato di Arona della Croce Rossa Italiana, nella mattinata di sabato 12 giugno una donna ha sottratto un orologio e un bracciale.
«Ed è già tanto - evidenzia - che sono riuscito a salvare almeno la catenina che indossavo».
È successo in via San Grato.
La malvivente, insieme a un complice che l’aspettava in auto, è scappata in direzione di via Borgoagnello che conduce alla ex statale Biellese. Non è escluso che la coppia di ladri abbia poi proseguito la sua fuga servendosi della vicina autostrada Genova Voltri-Gravellona Toce. Il casello di Arona è lì a due passi.
L’uomo s’è immediatamente recato a presentare denuncia alla Stazione di Arona dei carabinieri. «Ero in bicicletta: stavo andando a prendere il mio nipotino - racconta - per portarlo a fare un giro approfittando della bella giornata di sole. All’improvviso una ragazza di corporatura media, che poteva avere all’incirca 25 anni, s’è avvicinata e mi ha chiamato inducendomi a fermarmi. Indossava la mascherina e aveva i capelli neri».
«Pensavo avesse bisogno di aiuto - prosegue - e istintivamente le ho dato ascolto. Invece lei ha cominciato a parlare a ruota libera dicendo di essere la figlia di un mio amico e facendo finta di sorprendersi: «Come? Non mi riconosci?». E intanto mi ha abbracciato. Ovviamente ho cercato di divincolarmi, ma la giovane è stata più veloce del fulmine e mi ha portato via l’orologio e un bracciale che avevo al polso. Non ho fatto in tempo a gridare che avrei chiamato la polizia che da una via laterale distante una ventina di metri è spuntata una macchina su cui è salita e con cui ha fatto perdere le sue tracce».
Ai militari la vittima ha raccontato che la donna che l’ha aggredito aveva un chiaro accento dell’Est Europa, probabilmente dell’Albania. Come veicolo per mettere a segno il colpo i due banditi hanno utilizzato una Smart a quattro porte di due colori, in parte nera e in parte grigia.
Tutto è durato una manciata di secondi. Villa ha fatto in tempo a vedere che al volante c’era un uomo di età compresa fra i quaranta e i cinquant’anni. «Mai e poi mai avrei pensato che cose del genere - conclude - potessero succedere in un paese piccolo e tranquillo come Paruzzaro. Siamo tutti portati a credere che certi fatti si verifichino solo nelle grandi città e invece purtroppo non è così. Ecco perché è ancora più importante che la gente sia informata, che sappia che anche dalle nostre parti ci sono in giro dei delinquenti che non esitano a colpire».
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