IN TRIBUNALE
Seminò il caos a Malpensa: 2 anni e 10 mesi di carcere
L'uomo ha patteggiato la condanna. Resta in cella

Ha patteggiato due anni e dieci mesi di carcere. E resterà in cella. Si è conclusa così, almeno per ora, la vicenda giudiziaria di Aboubakar Traoré, l’uomo che aveva seminato il caos all’aeroporto di Malpensa. La sentenza è stata ratificata oggi – mercoledì 3 settembre – in Tribunale a Busto Arsizio.
Il 28enne maliano mercoledì 20 agosto aveva appiccato il fuoco nell’area check-in del Terminal 1, per poi prendere a martellate alcuni schermi. La condanna è arrivata sulla base dell’evidenza di testimonianze, filmati e verbali di polizia e vigili del fuoco che individuano chiaramente le responsabilità del giovane. Traoré si trovava in Italia regolarmente e con un lavoro come addetto alle pulizie e il giorno prima della violenza a Malpensa aveva infranto una vetrina a Milano. A quanto avrebbe detto nei momenti successivi all’arresto, era stata una sorta di «vendetta», verso lo scalo. Lo scorso 16 agosto infatti era già arrivato a Malpensa dove aveva cercato di imbarcarsi per l’Arabia Saudita, ma gli era stato impedito e gli era stato ritirato il passaporto perché ritenuto falso.
In aula era presente anche Mahamoud Idrissa Boune, il presidente dell’associazione dei Maliani in Italia, che si è messo a disposizione per accompagnare l’uomo in un centro di riabilitazione nel corso dell’espiazione della pena, perché possa curare i suoi problemi e reinserirsi. «Se si tratta di un maliano noi faremo di tutto per sostenerlo e dare aiuto», ha spiegato.
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