L'INDAGINE
Pedopornografia: arresto a Varese
Arsenale hard in casa, operaio di 49 anni catturato dalla polizia postale. Altri due in manette e diciotto denunce nell'operazione condotta in diverse province d'Italia

Un operaio di Varese è stato arrestato dalla polizia postale perché trovato in possesso di tre hard disk con oltre centomila file di immagini e circa cinquecento video pedopornografici, più altri ventisei dvd con video dal contenuto analogo: tutto il materiale, ora sequestrato, era custodito nella casa che l'uomo condivide col fratello, estraneo ai fatti.
Dell'operaio gli investigatori non hanno reso noto il nome ma solo le iniziali cosi come di altri due arrestati: si tratta di G.G., 49 anni, arrestato a seguito delle perquisizioni eseguite dalla polizia postale di Firenze in varie città d'Italia, e con lui sono finiti in manette un elettricista romano, M.T di 38 anni e un'operaio Sicuracusa, E.B. di 44 anni. Le immagini sequestrate sono per lo più prodotte in paesi dell'Est e del continente asiatico.
Sono immagini pedopornografiche, cui attingevano dal sito www.77chat.com diciotto persone, tutte denunciate e di cui tre arrestate in flagranza di reato "in considerazione della
particolare gravità del fatto, ma anche per la quantità e la qualità del materiale video ritrovato".
Ora i video saranno catalogati e inviati all'Area analisi file e identificazione minori del Centro nazionale contrasto pedopornografia online (Cncpo) per poi essere selezionate e inviate alla banca dati Interpol di Lione.
A rompere la catena della condivisione del materiale pedopornografico è stata la Polizia postale con un'indagine scattata da Firenze, che ha coinvolto numerose province d'Italia: immagini e video venivano diffusi sulla rete di "file sharing" (scambio file) utilizzata attraverso il "client" Shareaza.
Con quello di Varese, l'attività ha coinvolto i compartimenti della Polposta di Bologna, Catania, Milano,
Venezia, Roma e Torino, nonchè le sezioni di Reggio Emilia, Sassari, Vicenza, Siracusa, Caserta e Macerata col coordinamento degli uffici centrali del servizio di polizia postale e delle comunicazioni di Roma.
Le perquisizioni hanno dato tutte esito positivo, quindi sono stati sequestrati parecchi computer. La Polposta spiega infatti che, a differenza del recente passato, con l'avvento di una migliore tecnologia che permette una maggiore velocità e capacità di scarico dei dati (download) i file rinvenuti sono per la maggior parte video, sia nella loro forma di videoclip, quindi della durata massima di 5-6 minuti, sia nella forma di video della durata di 20-30 minuti per poi passare più raramente a quelli della durata di ore.
© Riproduzione Riservata