IL PARASSITA
Persico coi vermi. È allarme
Scoperti alcuni casi anche nel Ceresio. «Nessun pericolo se il pesce viene cotto»

Brutta notizia per pescatori e amanti del pesce più pregiato pescato nel Lago Ceresio. Anche se, finora, i casi di presenza del parassita Eustrongylides, un verme lungo fino a quattro centimetri, negli esemplari di persico pescati sono molto limitati, di certo, il segnale trasmesso dalla natura non è del tutto rassicurante.
L’ultimo parassita è stato trovato nei giorni scorsi nel Ceresio in qualche pesce preso sulla sponda comasca, nella zona di Porlezza, come attestato dall’Utr Insubria, l’Ufficio territoriale di Regione Lombardia, l’autorità delegata a questo tipo di monitoraggio.
Ma anche sulla riva varesina se ne segnala la presenza: «Sono casi sporadici - afferma Fiorenzo Previatello, presidente dell’Unione dei pescatori del Ceresio – eppure lo abbiamo trovato anche noi. Si tratta di una larva che segue la catena alimentare: per esempio il persico può averlo preso mangiando il gardon e potrebbero essere contagiati anche cormorani e svassi gli uccelli che, a loro volta, mangiano il pesce in gran quantità».
E, come si sa, in cima alla catena alimentare c’è l’essere umano. In tal senso, il parassita, rinvenuto in alcuni filetti, può avere effetti sulla salute umana, provocando gastriti, mal di stomaco, fino all’ipotetica perforazione intestinale, ma soltanto, sia chiaro, se il pesce viene consumato crudo o non adeguatamente cotto.
Per evitare qualsiasi contaminazione è sufficiente cuocere bene il pesce o “abbatterlo”, cioè lasciarlo per almeno 48 ore nel freezer. Di conseguenza il persico cotto può essere mangiato tranquillamente perché la cottura neutralizza completamente il parassita. E quindi via libera al risotto oppure al classico secondo con filetto e contorno. In primavera, si era parlato invece del problema dei pesci “gonfi” di plastica.
Intanto, a proposito della salute sul lago, l’Unione pescatori del Ceresio organizza, domenica 20 ottobre, la manifestazione “Lago Pulito”.
In collaborazione con i Comuni di Lavena Ponte Tresa , Caslano e Ponte Tresa, oltre ad associazioni ed enti della sponda italo-svizzera, l’appuntamento è dalle ore 8.30 alle 12.
Il gruppo sub opererà in acqua pulendo la riva dalla dogana fino allo stretto di Lavena e sul golfo svizzero, nella zona di Ponte Tresa e Caslano. Con la Protezione civile e i Canottieri di Luino è gradita anche la presenza di altri volontari per il lavoro a terra.
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