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Botte alla suocera e poi a un carabiniere non in servizio: pomeriggio di follia a Feriolo quello di domenica 20 agosto per un novarese di 44 anni, finito in carcere.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ha dato in escandescenza al laghetto di pesca “Le Betulle”.

Erano le 18.30, quando un brigadiere in forze alla Stazione di Gravellona Toce, che non era in servizio, ma si trovava lì per pescare, ha sentito delle urla e ha visto un uomo che spintonava e prendeva a calci un’anziana, che poi è caduta a terra.

Il militare è subito intervenuto, spiegando di essere un carabinieri, e chiedendo all’uomo di calmarsi.

Questi, che poi si è rivelato essere il genero della donna malmenata, ha subito risposto con aggressività, dicendo di essere anche lui un carabiniere e minacciando il militare.

A un certo punto il novarese, in evidente stato di ebbrezza, ha preso il bicchiere di vino che aveva in mano e lo ha scaraventato sul viso del militare, colpendolo fortunatamente solo di striscio, e poi gli si è scagliato contro.

Per bloccarlo ci sono voluti diversi uomini tra i pescatori intervenuti per aiutare e i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Verbania e della Stazione di Gravellona subito giunti sul posto.

Alla fine il quarantaquattrenne è stato fermato e portato in caserma a Stresa per essere identificato.

A suo carico risultano diversi precedenti e attualmente stava svolgendo la messa alla prova per precedenti reati.

è finito in carcere su disposizione del magistrato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale in attesa dell’udienza di convalida.

Il militare aggredito, medicato al Dea dell’ospedale di Verbania, ha riportato lesioni ed escoriazioni, tra cui un taglio al labbro, giudicate guaribili in nove giorni. L’uomo si trovava a Baveno con la moglie e la suocera, che fortunatamente non ha riportato conseguenze per l’aggressione subita.

Maria Elisa Gualandris

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