LA SENTENZA
Torna a casa, trova i ladri e viene aggredita: malviventi arrestati e condannati
A Tradate i ladri furono sorpresi dalla padrona di casa: 6 anni a un 44enne, 5 anni e 8 mesi a una 46enne

Al rientro a casa sorprese i ladri che, per assicurarsi la fuga, la aggredirono. E così il furto si trasformò in rapina. Con questa accusa una coppia, residente a Garbagnate Milanese, fu arrestata dai carabinieri a Nerviano un paio d’ore più tardi. E ieri i due conviventi - lui di 44 anni, ancora in carcere, lei di 46, attualmente ai domiciliari - sono stati processati, con rito abbreviato, in Tribunale a Varese. Risultato? Entrambi condannati. L’uomo, Vincenzo Roccia, a sei anni; la donna, Monica Tonsig, a cinque anni e otto mesi di reclusione. Dovranno inoltre risarcire la vittima, con quattromila euro.
Il furto e la fuga
La vicenda risale all’8 marzo scorso e fece molto scalpore a Tradate. Perché il colpo avvenne in pieno giorno e in pieno centro, in una casa di corte. Per la coppia, il pubblico ministero Marialina Contaldo ha chiesto due condanne a sette anni e dieci mesi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sul ballatoio la padrona di casa incrociò la coppia che stava uscendo dalla sua abitazione dopo aver rovistato nei cassetti ed essersi impossessata di 2.500 euro (50 banconote da 50 euro) e di una scatola con dieci orologi. Nacque una colluttazione, la donna venne ferita e i due riuscirono a scappare, ma mentre salirono in macchina (che peraltro non partì subito, ma solo dopo una spinta) lei riuscì a fotografare la vettura. Grazie a quell’immagine venne diramato l’alert alle forze dell’ordine e l’auto fu poi intercettata a Nerviano. Roccia consegnò il sacchetto con tutta la refurtiva ai carabinieri, poi i due conviventi finirono in cella.
«Aggressione brutale»
Un’aggressione brutale, secondo l’avvocato di parte civile, Fabio Bascialla: «La signora è stata afferrata per i capelli e presa a pugni in faccia. L’imputato ha tentato di buttarla giù dalle scale». Da qui la richiesta di condanna e di indennizzo formulata dal legale della vittima, che ha ringraziato pubblicamente i carabinieri di Tradate e di Nerviano per la tempestività nell’intervento e nelle indagini. Il difensore della coppia, l’avvocato Andrea Bertucci, ha invece negato che la persona offesa sia stata colpita da pugni al volto: «Ci sarebbero stati i segni». I due imputati hanno fornito la loro versione dei fatti, affermando che lei si limitò ad aspettare in macchina il compagno, il quale ha invece ammesso di essere entrato nella casa per rubare ma non di aver picchiato la signora: «L’ha incontrata sulle scale, lei ha gridato e si è aggrappata al suo braccio». Dal carcere Roccia ha anche inviato una lettera di scuse e di pentimento alla vittima.
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