IL PERSONAGGIO
Piovanelli saluta la Prealpina
Testimone diretto di oltre tre decenni d'eventi sportivi, Claudio, a sessant'anni, lascia il giornale per la pensione

Sempre col sorriso sulle labbra, anche oggi, sabato 29 giugno, penultimo suo giorno di lavoro perché domenica 30 giugno sarà al desk della Prealpina del Lunedì per l'ultima volta.
Claudio Piovanelli, sessant'anni dei quali ventisette da professionista della Prealpina (ma solo oltre trenta fra le collaborazioni iniziali), dall'1 luglio è in pensione. Col suo pensionamento, la redazione dello Sport - capitanata da Silvio Peron e di cui fanno parte Antonio Triveri e Luca Spriano - e l'intera redazione della Prealpina s'impoveriscono d'un contributo quotidiano umano e professionale di profilo tanto alto quanto umile.
Umile fino a schermirsi, Claudio lo è sempre stato come preciso fino alla virgola, finoa raccogliere l'ultima indiscrezione o l'ultimo lancio d'Ansa a ore abbondantemente fuori strordinario (quando c'era); mai polemico ma sempre acuto nelle sue analisi - che si trattasse delle vicende redazionali (era membro del cdr) o giornalistiche, dalla pallacanestro al calcio in biancorosso (ma anche della pesca sportiva) -, Claudio è stato testimone diretto di un'epoca incredibile. Esordì con un'intervista a Manuel Raga, campionissimo della Ignis, ha concluso col quasi scudetto della Varese di Brian Dunston, passando per amarissime retrocessioni (nel calcio e nel basket), per lo scudetto della stella ma anche per le esaltanti imprese del Varese calcio di Eugenio Fascetti, di Mario Belluzzo (Coppa Italia dilettanti), di Beppe Sannino e di Rolando Maran.
Sempre disponibile coi colleghi mai sopra le righe, devoto a un direttore su tutti, il compianto Mino Durand ("che - dice - mi ha assunto, che ho potuto apprezzare e cui sono e resterò sempre grato, ovviamente senza nulla togliere agli altri"), Claudio s'aggiunge a un folto drappello di professionisti che hanno segnato un'epoca giornalistica straordinaria e forse irripetibile e di cui fanno parte firme quali Max Lodi, Pier Fausto Vedani, Gianni Spartà e Giancarlo Pigionatti (che di Claudio è stato per decenni collega anziano) e di altri validi professionisti tra cui altri pensionati recenti come Fausto Bonoldi, Giancarlo Angeleri e Pietro Roncari.
Da signore anche la chiosa all'ultimo suo "pezzo" che non sarà mai pubblicato: alla domanda se collaborerà al giornale in nuova veste, Claudio ha sorriso sotto il suo baffone e poi quasi sottovoce, da cronista qual è, ha girato la risposta in un'altra domanda: "Perché togliere spazio alle nuove leve?".
© Riproduzione Riservata