I FONDI
Pnrr, ecco i progetti approvati per Varese
Tre del capoluogo, boom di Samarate. Ma è polemica da parte della Lega: «Penalizzati i Comuni del Nord»

È stato pubblicato sul sito del Governo l’elenco dei progetti di rigenerazione urbana, presentati dai Comuni, che hanno ottenuto il finanziamento. Ci sono anche quelli relativi agli enti locali della provincia di Varese. Ecco la pagina con i progetti approvati, da cui risultano tre di Varese (dove spicca la riqualificazione della piscina di Villa Mylius), 13 di Samarate e uno a Saronno; nel Vco, 8 a Verbania.
Ed è già polemica sui progetti non finanziati. «Non possiamo correre il rischio di penalizzare i tanti Comuni della Lombardia che hanno l’estrema necessità di attrarre risorse sui territori per svilupparsi. Questi Comuni non meritano di non essere considerati, ma soprattutto non possono essere esclusi da una stagione di investimenti e finanziamenti così determinante». Questa la presa di posizione oggi, venerdì 7 gennaio, del coordinatore della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti e del coordinatore regionale dei sindaci del Carroccio, Giacomo Ghilardi, sulla graduatoria appunto del bando che ha negato il finanziamento al 96,2% dei progetti presentati dai Comuni del Nord.
«Nella consapevolezza della diversità di sviluppo del Sud e del Nord, ma nell’altrettanta certezza che la Lombardia deve continuare ad essere la locomotiva dell’Italia - scrivono in una nota i due esponenti leghisti - è opportuno riconsiderare l’indice di vulnerabilità sociale ed economica, soprattutto in previsione dei prossimi bandi, tenendo conto anche dei parametri relativi alla sostenibilità dei servizi economici, turistici, sociali di territori che devono competere con il resto d’Europa».
«In maniera ferma e determinata porteremo avanti la richiesta al Governo di rivedere i parametri discriminatori nei confronti dei nostri territori e di rifinanziare, con i 900 i milioni di euro necessari, il bando sulla rigenerazione urbana al fine di realizzare tutti i progetti presentati e ammissibili, chiedendo altresì di considerare il riutilizzo nei Comuni virtuosi dei fondi che non dovessero essere spesi nei tempi previsti» concludono Cecchetti e Ghilardi.
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