IL GIOCO
Per fortuna c’è il Dream Team
Ecco la squadra ideale dei politici a cui affidare il nostrro 2024

Fine anno: tempo di bilanci e tempo di Dream Team. Si usa fare nello sport ma anche nella politica. Scegliere i migliori del 2023 non è facile perché c’è chi rimane male perché resta in panchina e chi viene messo in formazione per motivi che, secondo lui, sono diversi da quelli che si sarebbe aspettato. Ma è un’operazione divertente selezionare la squadra ideale. Non solo. Considerato che La Prealpina è l’unico quotidiano di questa provincia diventa anche un bilancio da un osservatorio speciale, quello dei fatti, quello delle notizie, quello dei 365 giorni tutti filati (a parte i pochi festivi nei quali non si esce) in cui vi abbiamo fatto compagnia. Si può dunque cominciare.
IL PORTIERE
Come ogni squadra che si rispetti occorre, innanzitutto, un buon portiere per non fare la fine del Brasile del 1982 che venne eliminato dall’Italia proprio perché mancava di un massimo difensore forte (mi sembra ci fosse Valdir Perez) e di un centravanti di massimo livello (aveva quel tale Serginho). A difendere i pali della provincia di Varese serve innanzitutto una donna perché questo è l’anno delle donne, ce lo stanno ripetendo in tutte le salse, ma anche una persona concreta, affidabile, moderata pur avendo un suo carattere. Partendo da questi elementi la persona giusta è Isabella Tovaglieri. L’eurodeputata bustocca ha beneficiato quattro anni fa del boom della Lega è ha ottenuto il pass per il Parlamento di Bruxelles, mettendoci pure del suo con una campagna elettorale supportata dai giovani e molto capillare. In questi anni ha cercato di portare la voce varesina in quei palazzi. E non è facile. Ora ci riprova, candidandosi alle elezioni di giugno. Prova il bis, senza nascondersi le insidie visto che il suo partito è in drastico calo di consensi rispetto al 2019 ma ce la metterà tutta per difendere non solo la porta del dream team varesino ma anche la sua posizione.
IL CENTRAVANTI
Il problema, però, è che le maggiori minacce potrebbero arrivarle da un altro componente della squadra dei politici dell’anno. Nessuno lo dice a voce alta ma tanti lo sussurrano: il ritrovato attivismo e la sete di visibilità del presidente di Volandia Marco Reguzzoni potrebbe essere prodromo alla sua candidatura alle Europee. Come non metterlo in formazione? Il suo posto è assicurato non solo per curriculum e blasone (è stato presidente della Provincia e capogruppo leghista alla Camera) ma pure perché ha avuto l’intuizione di far rinascere l’associazione dei Repubblicani coagulando attorno a sé alcuni personaggi di peso come Andrea Mascetti, Beppe Bonomi o Carlo Lucchina (per citarne alcuni). Fatte queste premesse è difficile non vederlo in campo alle prossime Europee in quella Lega alla quale si è ravvicinato con il benestare di un peso massimo come Giancarlo Giorgetti e con lo sguardo sempre su di lui del lìder maximo Umberto Bossi. Certo che così andrà a infastidire i piani di Tovaglieri, ma il collegio è grande, basta non farsi male. Poi bisogna ricordarlo: quello del Dream Team è un gioco, quindi è bello proprio perché fa sognare. A uno come Reguzzoni però non si può non assegnare il posto di centravanti.
I DIFENSORI CENTRALI
Sistemati portiere e attaccante, c’è ancora tutta una squadra da fare. Servono uomini (e donne) di fatica, amministratori che portino la palla con personalità ma soprattutto con duro lavoro quotidiano. Nella politica che ama Instagram e Facebook rispetto al difficile impegno tra carte, conti e cantieri, si possono però fare alcune scelte. Il primo potrebbe essere Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, commercialista, un politico che fa del rigore dei bilanci un punto di forza, senza dimenticare che occorre investire e, stavolta, gli è arrivata una grossa mano dai fondi europei del Pnrr, grazie ai quali potrebbe impostare quella svolta che in tanti si attendono nella città più popolosa della provincia. È uno che non molla, che si attacca volentieri alle caviglie di chi gli è antipatico, che non le manda a dire e che, se serve, può ricorrere a qualche sistema ostruzionistico. È un bel difensore centrale. Con lui potrebbe fare coppia uno con cui non è che vada proprio d’accordo, se non altro perché gli ha soffiato il posto di presidente della Provincia. Marco Magrini è l’uomo giusto per accompagnare Antonelli nel lavoro di salvaguardia della porta perché, da uomo del Nord della provincia, difende in modo arcigno i piccoli Comuni, e sono tanti.
I TERZINI MODERNI
Chi mettere al loro fianco in un ipotetico schema 4-3-3, quello che è servito a Napoli per vincere lo scudetto nel 2022/23? Servono due terzini che difendano ma anche che spingano. Uno non è più sindaco ma ha dimostrato, a capo dello staff organizzativo del Giro d’Italia a Cassano Magnago, di avere la stoffa e di saper guardare avanti. Un posto, dunque, lo merita Nicola Poliseno, commercialista, al timone della sua città per dieci anni, sempre vicino alle vicende amministrative e sempre pronto a mettere dentro idee nuove per rilanciare questo territorio (fu promotore del pressing per togliere il pedaggio autostradale, purtroppo non ascoltato). L’altro terzino potrebbe essere un sindaco in carica ma di un Comune più piccolo rispetto ai colossi della provincia. La scelta allora potrebbe cadere su Mirella Cerini, rappresentante di quel mondo civico che guarda al centrosinistra ma fino a un certo punto, portatrice di quel messaggio trasversale che fatica a imporsi anche in provincia di Varese. Le sue spiccate doti offensive identificano, però, il primo cittadino castellanzese come un terzino moderno ideale. Incursore.
CENTROCAMPO MELONIANO-PD
Completata la difesa bisogna pensare al centrocampo che è il cuore del Dream Team. Qui bisogna fare riferimento a un partito che, dal settembre 2022 a oggi, ha ribaltato ogni gerarchia nazionale e pure locale. Servono due esponenti di Fratelli d’Italia. E, per avere il giusto mix, uno del Partito democratico. Per la Meloni (fatto salvo Antonelli già scelto per ragioni amministrative) la selezione cade su Andrea Pellicini, deputato nonché coordinatore provinciale, nonché nome storico della destra varesina che risale al papà Paolo. Fondamentali sono le sue doti di interdizione ma anche di rilancio del gioco con stile morbido, mai troppo agguerrito. Così si mette al riparo dai cartellini rossi e, nel contempo, fa fruttare al meglio le sue qualità di ascolto e di mediazione. Al suo fianco, nel centrocampo del Dream Team, l’assessore alla Cultura della Regione Francesca Caruso. Nominata a sorpresa nella giunta di Attilio Fontana sta muovendosi sul territorio lombardo con tanto impegno e con quella passione politica che l’ha portata ad aderire a Fratelli d’Italia sin dalla sua nascita. In squadra serve un giocatore - anzi una giocatrice - come lei, che fa chilometri ma che, pur macinando lavoro, non perda di vista la porta, cioè la carriera politica. Per compensare il centrocampo a trazione meloniana, può essere utile l’innesto della segretaria provinciale del Pd Alice Bernardoni. È lei che ha il compito di trasformare in chiave progressista un partito finito dentro la palude. Ok la filosofia, i discorsi sui massimi sistemi di Elly Schlein ma il Pd ha bisogno di ricette solide e concrete. Quindi Bernardoni nel Dream Team deve segnare.
ATTACCO A TRE PUNTE
Ed ecco l’attacco. Al centro c’è il puntero Reguzzoni. Chi mettere al suo fianco? Beh, lo si critica perché è normale che sia così quando si occupano posizioni di potere, ma Attilio Fontana ha dimostrato alle Regionali di febbraio non solo di vincere ma di stravincere, bissando l’incarico di presidente della Lombardia. Quanto a fiuto della vittoria, dunque, non ha pari. Una qualità che accoppia a quella di tenere unita la squadra, cosa difficilissima di questi tempi in cui tutti vogliono essere solisti. Al suo fianco e con Reguzzoni per un attacco delle meraviglie in cui proprio Fontana deve cercare di far girare al meglio i due galletti, può schierarsi Stefano Candiani. Il parlamentare leghista è sopravvissuto allo spoil system dell’anno scorso e non era facile considerando che sono cadute teste importanti, ma soprattutto è stato il regista (insieme al capogruppo alla Camera Massimiliano Romeo, eletto qui ma brianzolo) del decreto che salva l’ampliamento di cargo city di Malpensa. Quindi è stato lui a portare il più importante risultato per il rilancio del territorio.
GLI ESCLUSI ECCELLENTI
È un Dream Team a forte trazione leghista ma erano inevitabili queste scelte perché qui il Carroccio è nato ed esprime ancora i più importanti rappresentanti politici. Fratelli d’Italia, come si suol dire, si deve fare. Restano fuori i due principali esponenti dem – Alessandro Alfieri e Samuele Astuti - proprio perché il Pd ha perso malamente le elezioni regionali e soprattutto dà l’impressione di essere molto romano e poco territoriale. L’inversione di tendenza, lo sperano in molti, è nelle mani di Bernardoni. Non c’è Maria Chiara Gadda che paga il periodo non proprio felicissimo di Italia Viva e non sono nel Dream Team esponenti grillini, partito che soffre in provincia di Varese ma che ora cerca di togliersi dalle secche con l’ingresso dell’ex Pd Luca Paris.
ALLENATORE E PREPARATORE
Per insistere sulla Lega, invece, va assegnato d’obbligo l’incarico di commissario tecnico al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: più regista di lui. E un posto lo merita anche un non politico ma che politico lo è nel sangue. Se non si offende potrebbe essere ottimo aiuto di Giorgetti come vice e come preparatore atletico, settore fondamentale nelle squadre moderne. Si tratta del prefetto Salvatore Pasquariello, uomo squadra e personaggio sempre presente sulle partite decisive. Non può essere escluso dal Dream Team che si prepara ad affrontare un campionato – pardon un 2024 – denso di incognite, ma la fantasia e le intuizioni non mancano. Buon anno a tutti.
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