LA VERTENZA
«Polizia postale: rischio chiusura»
L’allarme dei sindacati Cgil e Uil sul futuro dell’ufficio varesino di viale Milano

La questione non è una novità: ormai da alcuni anni si parla dell’ipotesi di accorpamento di alcuni uffici delle cosiddette “specialità” della polizia di Stato, che di fatto implicherebbero la chiusura di presìdi del territorio, tra cui quello della Polizia postale.
Ma ora il processo sembra essere sul punto di subire un’improvvisa accelerazione. Questo è quanto denunciano i rappresentanti provinciali di Uil Polizia e Silp Cgil, rispettivamente Francesco Cianci e Giorgio Saporiti.
«Negli scorsi anni le nostre organizzazioni sindacali - spiegano - si sono duramente contrapposte al progetto di riduzione dei presidi territoriali di polizia messo in campo dal Ministero dell’Interno, che però in questi giorni sta preparando una nuova partita in nome della “razionalizzazione”».
E il passaggio più delicato, secondo loro, è proprio quello che riguarda «la soppressione di gran parte delle sezioni provinciali della polizia postale e delle comunicazioni.
Si tratta di organismi che per l’altissimo livello di competenza tecnica che hanno saputo sviluppare grazie all’attuale organizzazione, svolgono per l’intero ambito provinciale una funzione essenziale sia in tema di contrasto alla criminalità informatica, sia in tema di prevenzione, attraverso la formazione degli operatori del settore educativo, in particolare quello giovanile».
Nell’ufficio di Varese, che si trova nella sede delle Poste italiane di viale Milano, sono attualmente al lavoro quattro poliziotti: «Un organico non sufficiente rispetto alla mole di lavoro. Per questo chiediamo non solo che la sezione non venga chiusa, ma che anzi sia potenziata – sottolinea Saporiti -: sono infatti i dati dello stesso Ministero a confermare come i reati commessi attraverso i sistemi informatici siano in forte crescita in tutto il Paese, e come quindi ci sarebbe bisogno di potenziare la lotta a questa specializzazione criminale attraverso un’attività di polizia, almeno altrettanto capace e specializzata, qual è appunto la polizia postale e delle comunicazioni».
«La nostra preoccupazione - concludono i due sindacalisti - nasce dal fatto che, mentre il Ministero ha scelto di indebolire le sezioni di polizia postale come quella di Varese, e addirittura si vada oggi profilando il loro smantellamento, nessuno dei reparti territoriali delle forze di polizia abbia in questi anni neppure lambito lo stesso know how , né la stessa capacità di tenere aggiornate le tecniche e le dotazioni nel vorticoso campo dell’evoluzione tecnologica».
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