MUSICA
Pollini: «Riporto a Milano il festival di Re Nudo»
Giornalista e scrittore, dopo mezzo secolo ha ridato vita alla storica rivista della cultura underground e pensa al rilancio del festival al Parco Lambro

Il giornalista e scrittore Luca Pollini risveglia “Re Nudo“, la rivista di cultura musicale underground, controcultura e cultura libertaria fondata negli anni Settanta da un gruppo di intellettuali e artisti tra cui Andrea Valcarenghi. Domani, domenica 20 novembre, alle 20 al Mare Culturale Urbano in via Quinto Cenni 11 a Milano, nell’ambito di Book City, Pollini con Stefano Piantini presentano il ritorno della rivista con Renato Mannheimer (sociologo), Rosario Pantaleo (consigliere comunale di Milano), Alberto Camerini (musicista) e Alan Maglio (artista). Dopo una lunga carriera nelle redazioni, tra cronaca e inchieste, negli ultimi anni Pollini ha concentrato le sue fatiche raccontando cultura, musica e spettacoli e scrivendo numerosi libri sulla cultura Hippie, musica italiana e straniera con prefazioni firmate da Jovanotti e Mara Maionchi. Dopo aver acquistato Re Nudo diventandone editore e direttore, Pollini condivide la nuova avventura con Stefano Piantini, ex direttore editoriale di Skira. La rivista sarà trimestrale, ogni anno saranno pubblicati 7 - 8 libri e all’inizio di dicembre sarà online la testata www.renudo.org.
Luca Pollini, perché torna con Re Nudo?
«È un sogno che si concretizza dopo tanti libri, studio e racconti ho avuto la possibilità di acquistare la rivista che era dormiente. E ora daremo spazio ai giovani. Sarà una rivista appunto che racconta chi non ha voce nel mainstream del mondo della cultura. Scriveranno i colleghi giovani perché è questo il target di 25-30enni, ma ci sarà spazio per temi dedicati anche a chi da giovane leggeva Re Nudo. Daremo voce a giovani artisti, cantanti, scrittori, poeti e attori».
Com’è la cultura underground oggi?
«Sul campo musicale abbiamo scoperto che i giovani non ascoltano solo rap e trap: l’80 per cento è costituito da cantautrici, artisti della musica progressive e anche musica da camera. Uno dei servizi sarà dedicato proprio a questo “Quando la lirica è underground”. C’è un mondo nascosto ed è un peccato. In tv ora compari se sei bello e fighetto oppure maledetto che inneggi a soldi, posh e pistole. L’altro volto a tratti normale non ha spazio».
E sulla sua Milano, la vede vivace?
«Altroché, abbiamo incontrato i ragazzi dei centri sociali. Poi basti pensare che ci sono ben 35 compagnie teatrali. Mentre in Emilia Romagna c’è il Mei, da 20 anni meeting delle etichette indipendenti. Sono solo alcuni degli esempi di quello che è il nostro target».
Re Nudo non è solo una rivista…
«A giugno 2024 si festeggiano i 50 anni del Festival di Re Nudo al Parco Lambro: stiamo lavorando per replicarlo. Cinquanta anni fa era prevalentemente rock, adesso ci sarà spazio per tutti gli artisti, dalla musica alla poesia al teatro».
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