IL PARASSITA
Niente sushi col pesce persico
Alcuni esemplari contengono un verme rosso che, senza cottura, può creare problemi anche all’uomo

All’Unione pescatori del Ceresio cominciano ad arrivare le segnalazioni: si nota la presenza di parassiti nella carne del pesce persico pescato nel lago di Lugano, sia da parte italiana sia svizzera. Si tratta di un vermetto rosso, un nematode, l’Eustrongylides.
Questa presenza, però, non deve destare allarmismi perché si tratta di un fenomeno abbastanza ciclico, seppure sporadico.
«Ci sono stati presentati degli esemplari con questi filetti rossi pescati nei pressi della dogana di Lavena Ponte Tresa nei giorni scorsi - spiega il presidente dell’Unione pescatori Fiorenzo Previatello - ma va detto che la stragrande maggioranza dei persici non ne ha traccia.
Non è un fenomeno propriamente stagionale, sebbene anche l’anno scorso capitato sempre in questo periodo: per il momento non c’è allarme riguardo a questo tipo di ritrovamenti, ma l’importante è sempre filettare il pesce e cuocerlo prima di mangiarlo. In questo caso i rischi, per l’uomo, si azzerano del tutto».
Chi ingerisse quest’ospite sgradito, mangiando il «re del lago», potrebbe riportare gastrite o infiammazione dello stomaco, fino anche alla perforazione intestinale, ma il rischio sussisterebbe soltanto se il pesce venisse consumato crudo. Con la cottura il parassita viene, di fatto, neutralizzato.
«Questo vermiciattolo rosso arriva dalle feci dei cormorani e degli svassi - sottolinea Previatello -, con le quali possono venire in contatto i piccoli avannotti di diverse specie ittiche. I persici mangiano i pesciolini più piccoli e, a loro volta, vengono catturati da quelli più grossi, fino a che il parassita rosso può tornare nuovamente ai cormorani e agli svassi. L’avevo scoperto io stesso qualche anno fa e avevo presentato il caso agli studiosi di parte elvetica, che avevano confermato la sua identificazione nell’Eustrongylides. La percentuale della presenza nei pesci è assolutamente irrilevante, anche se, quando ci si imbatte in questo vermetto rosso, ci si allarma sempre».
L’esposizione all’infezione è comune soprattutto nelle specie ittiche più grandi, come pesce gatto e lucioperca, che si infettano cibandosi di pesci più piccoli. Il parassita, come adulto, è un nematode presente nel tratto gastrointestinale degli uccelli che si nutrono di pesce, mentre, come larva, abita il tessuto connettivo o la cavità corporea di vari tipi di esemplari d’acqua dolce, anfibi e rettili. Con un po’ di attenzione non si rischia nulla.
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