CERESIO
Pesce siluro, la mappa dei “nidi”
Studio per prevenire la diffusione di questa specie dannosa

Il pesce siluro rappresenta una specie ittica invasiva e predatrice molto diffusa nel lago Maggiore, meno nel Ceresio.
Tuttavia, nell’ambito del progetto Interreg “Sharesalmo”, all’interno di un programma di cooperazione transfrontaliera le cui basi sono state poste nel 2019 e che dovrebbe raggiungere la conclusione nel 2022, i ricercatori stanno individuando quali sono le zone ideali per la riproduzione di questa specie anche nel lago di Lugano, sia sul versante italiano che su quello elvetico.
«Nel nostro lago, il siluro è comparso solo di recente e in un numero esiguo di esemplari - spiega il presidente dell’Unione pescatori del Ceresio Fiorenzo Previatello -. In un anno ne sono stati contati circa una decina, tutti di piccole dimensioni, mentre altrove questi pesci possono raggiungere anche i tre o addirittura i cinque metri di lunghezza e fino a centocinquanta chilogrammi di peso. Noi ne abbiamo trovati di molto piccoli e di pochi chili, tuttavia la cosa che preoccupa è che, comunque, il siluro ha fatto la sua comparsa anche nel lago di Lugano. Per questo gli studiosi stanno cercando di studiarne le caratteristiche comportamentali e le modalità di riproduzione. L’obiettivo è infatti quello di prevenire i problemi sorti con il proliferare di questa specie in altri ambienti acquatici». Negli ultimi mesi, nonostante il rallentamento di lavoro determinato dal lockdown, è stato effettuato il censimento delle aree potenziali per la riproduzione del siluro nel Ceresio. «Abbiamo concluso la prima stagione di monitoraggio - spiega Andrea Tersigni, ricercatore della società di consulenza ambientale ittica “Graia” coinvolta nel progetto - e, a breve, diffonderemo mappe con una raffigurazione della rilevazione d’idoneità delle aree censite. Lo scopo di queste individuazioni è quello di prevedervi eventuali strategie future per il contenimento della diffusione del siluro, strategie che, attualmente, sono previste solo per il lago Maggiore». Le ricerche sono state condotte con il supporto dell’Unione pescatori del Ceresio e della Polizia cantonale elvetica. Sono state individuate ideali aree di frega nelle zone di Agno e della Magliasina, risultate le più idonee di tutto il lago, mentre, per la parte italiana, sono state riconosciute alcune zone mediamente idonee nel bacino di Ponte Tresa.
«Esse rappresentano un habitat che ha caratteristiche adatte alla riproduzione del siluro - prosegue Tersigni -, per cui sarebbe interessante anche verificare se, nel periodo della frega, a partire da marzo-aprile, in queste stesse aree si possano effettivamente rinvenire degli esemplari».
La settimana scorsa è stato fatto un incontro anche per stabilire le tempistiche d’intervento per attivare la biotelemetria, ovvero l’installazione di trasmettitori all’interno delle trote adulte per capire, attraverso delle boe in grado di captare i segnali, come avvengano i movimenti dei salmonidi nell’unico bacino creato dai laghi Maggiore e Ceresio. Infine sta proseguendo anche il monitoraggio del passaggio dei pesci nel Ticino e nel Tresa.
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