LA SERATA
Busto: Premio Speroni a Peron, che sogna le Olimpiadi
Il mezzofondista tradatese punta a Parigi 2024: «Non è impossibile»

«Il grande sogno è la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Non sarà semplice, ma è fattibile». Parola di Jacopo Peron, vincitore del 51° premio “Carlo Speroni”. Stasera, mercoledì 22 novembre, Casa Uyba ha ospitato la cerimonia di premiazione organizzata dal Panathlon Club “La Malpensa”, il sodalizio che da lunga tradizione premia un talento sportivo del territorio, assegnandogli l’onorificenza intitolata al leggendario mezzofondista bustocco.
SPERONI E I CENTO ANNI
Mezzofondista (nello specifico ottocentista) è anche il premiato di quest’anno, il 27enne tradatese Jacopo Peron, ingegnere che ha (almeno momentaneamente) accantonato la professione per inseguire il sogno delle Olimpiadi di Parigi 2024. «Vincere questo premio mi fa un piacere immenso ed è un grande onore – commenta Jacopo Peron -. Mi piace pensare non sia un caso che le prossime Olimpiadi si svolgano a 100 anni esatti dagli ultimi Giochi a cui ha partecipato il grande Carlo Speroni, proprio a Parigi». Jacopo Peron è stato campione italiano Under 20 e oggi è quarto nel ranking italiano negli 800 metri. Non facile, ma tutt’altro che impossibile, la qualificazione all’appuntamento di Parigi 2024. Il premio “Speroni” è sicuramente un ottimo viatico per provare a realizzare il sogno e chiudere il cerchio…anzi i cinque cerchi.
L’ASPETTATIVA
«Per non lasciare nulla di intentato, ho preso due anni di aspettativa nell’azienda per cui lavoro, la Atos di Sesto Calende – racconta Peron (che è tesserato per Varese Atletica ed è allenato da Roberto Severi) -. Loro sono stati molto comprensivi e faranno il tifo per me. Chiaramente adesso ho molto più tempo da dedicare agli allenamenti, e questo si vede anche a livello di prestazioni. Per andare a Parigi devo abbassare il mio tempo di un 1 secondo e 7 centesimi. L’obiettivo è arrivare al crono di 1’44’03, ho tempo fino a luglio per raggiungere questo risultato. Non è facile ma si può fare. Negli ultimi due anni sono andato forte, da atleta-lavoratore. Ora che faccio “solo” l’atleta le cose possono migliorare ulteriormente. È giusto sognare. Non è mai troppo tardi per fare una scelta e inseguire un sogno». Testimonial di Peron è stato un altro mezzofondista, il torinese Pietro Arese, campione italiano dei 1500 metri e vicinissimo a staccare il pass per Parigi ‘24.
LA FAMIGLIA SPERONI
Tra i tanti ospiti della serata “Vita da Carloeu” organizzata in Casa Uyba e sapientemente condotta dal presidente del Panathlon “La Malpensa” Giovanni Castiglioni (affiancato dal cerimoniere Sergio La Torre), non poteva mancare la famiglia Speroni, presente con Carlo (nipote e omonimo del nonno tre volte olimpionico, a cui è intitolato lo stadio di Busto) con la moglie Valentina e le figlie Fabrizia e Novella: «Come famiglia ci saremo sempre – assicura Carlo Speroni -. Questa è un’edizione un po’ atipica perché viene premiato un atleta già maturo, non una giovanissima promessa. Speriamo che Jacopo riesca a coronare il suo bellissimo sogno olimpico. È molto intrigante il fatto che arrivi cento anni dopo il nonno».
GLI OSPITI
Sono intervenuti alla serata, tra gli altri, il presidente di Fidal Lombardia Gianni Mauri, l’assessore allo Sport Maurizio Artusa, la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, il consigliere comunale e presidente della commissione sport Orazio Tallarida, il presidente della Liuc Riccardo Comerio, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Busto Andrea Poletto, col luogotenente Francesco Casero, il consigliere comunale Gianluca Castiglioni e il district manager di Banca Generali, Guido Stancanelli.
© Riproduzione Riservata