IL PASSATO E GLI SCENARI
Prima c’era la Padania, ora tocca all’Italia
La lista unica Lega-Forza Italia e il moto di rabbia della base del Carroccio

La lista unica Lega-Forza Italia non è più solo un’idea che frulla nella testa a Silvio Berlusconi e piace a Matteo Salvini, «il leader politico più sincero», così l’ha definito il Cavaliere al suo “matrimonio” con Marta Fascina. Ora ci sono le carte bollate a garantire l’accordo, o meglio il nuovo simbolo depositato nello studio di un notaio bergamasco (non di Varese, come nell’84), alla presenza, tra gli altri, del senatore tradatese Stefano Candiani. Alla base leghista sale un moto di rabbia (per non dire del resto) di fronte a questa notizia. Non si spiega altrimenti il profluvio di battute ironiche (se non addirittura di insulti) in alcune chat personali e di partito. In una c’è il post di Matteo Salvini che fa gli auguri alla Capitale il 21 aprile. È il Natale di Roma, mentre Umberto Bossi - ricordano gli affezionatissimi della prima ora - per fare gli auguri nel 2021 aveva usato un biglietto non con il Natale di Roma ma con quello di Pontida.
Un altro motivo di forte malcontento della base è l’approvazione nei giorni scorsi - e in venti minuti - dell’autonomia di Roma Capitale mentre il Veneto, ma pure la Lombardia, l’attendono da una vita. È vero, la Lega non poteva stare fuori da questo governo in un momento così delicato del Paese ma a tutto c’è un limite. Certi sì pesano troppo. Tanto più mentre Salvini affida a Roberto Calderoli il compito di partire con un nuovo soggetto politico (guai a parlare di partito unico) per le elezioni amministrative a Palermo e Messina di giugno, con sguardo sulle Regionali della Sicilia in autunno.
Si chiama “Prima l’Italia” e sembra quasi una provocazione rispetto a quei cartelli verdi che si vedevano da queste parti fino a qualche tempo fa con scritto “Prima la Padania”. Il tutto viene reso noto in un giorno diverso dagli altri perché sabato era San Giorgio. Per un leghista doc questo nome evoca la Croce che sta sulla bandiera bianca simbolo della Lega Lombarda. Giusto evolversi, giusto cambiare - lo ha detto anche l’europarlamentare Isabella Tovaglieri facendo però riferimento alle chiome degli alberi che possono modificare l’aspetto, non le radici - ma occhio a stravolgere sia il presente sia il passato. La Lega è già in discesa nei sondaggi, rischia ancora di più se vuole stringere il patto con Forza Italia. Sempre sabato il sondaggista Fabrizio Masia attribuiva al partito di Salvini con quello di Berlusconi una forbice tra il 18 e il 22%. Non proprio una sommatoria tra le due forze in campo.
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