RICHIESTA DI CHIARIMENTI
Cane ucciso: «Caccia non controllata»
Interrogazione del sindaco di Parabiago a Sala: «Manca vigilanza da parte della Città Metropolitana di Milano»

«Mancano interventi di vigilanza venatoria da parte della Città Metropolitana di Milano»: questa la sintesi dell’interrogazione presentata dal sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, al sindaco della Città Metropolitana di Milano, Beppe Sala. Il primo cittadino parabiaghese si è attivato nell’immediatezza a seguito del cruento episodio avvenuto nel primo pomeriggio della scorsa domenica nell’ambito del Parco del Roccolo in cui un minorenne, a passeggio con il proprio genitore, ha assistito all’uccisione del proprio Rottweiler, di nome Uma, per mano di un cacciatore 44enne parabiaghese, che ha sparato al cane freddandolo all’istante in circostanze ancora da cristallizzare.
AGENTI RIDOTTI
Cucchi, che riveste anche l’incarico di consigliere metropolitano, richiede dunque a Sala alcuni chiarimenti in merito alla mancanza di vigilanza venatoria, attività in capo all’ex Provincia. Nell’interrogazione sottoposta da Cucchi viene messa altresì in evidenza la riduzione progressiva nel tempo del numero degli agenti di polizia destinati all’attività di vigilanza venatoria che, dalle 70 unità di otto anni fa, sono stati ridotti agli attuali otto. Il primo cittadino parabiaghese ha inoltre fatto presente che le 40 persone formate appositamente dalla Federazione Italiana della Caccia di Milano la scorsa primavera per ricoprire mansioni di controllo di tale tipo non sono ancora state convocate da Città Metropolitana per essere abilitate ufficialmente a Guardie Venatorie Volontarie tramite esame finale.
DOMANDE APERTE
Gli interrogativi sul recente accaduto sono molti. «I fatti della scorsa domenica - commenta il sindaco e consigliere metropolitano Cucchi - hanno scosso indubbiamente tutti noi e suscitato scompiglio e rabbia sono sentimenti predominati nel chiedersi se questo increscioso episodio si fosse potuto evitare. Ho dunque chiesto al sindaco Sala le modalità con le quali avvengono i controlli sul nostro territorio, oltre che sulle attività e i requisiti dei cacciatori. Non è possibile pensare, infatti, che questa attività di controllo sia svolta da soli otto agenti di Polizia Provinciale e per tutta la provincia di Milano».
TUTELA DI PERSONE E ANIMALI
Nei prossimi giorni, non appena si avranno ulteriori elementi sull’accaduto, l’amministrazione si riserva anche di valutare ulteriori azioni da intraprendere per garantire una maggiore tutela preventiva nei confronti della cittadinanza affinché un evento simile, che si sarebbe potuto trasformare in una tragedia ancora più grande considerata la prossimità del minorenne al suo amico a quattro zampe, non possa accadere mai più. In generale l’episodio di domenica scorsa rilancia comunque il tema della caccia nelle aree urbane: ha ancora un senso?
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