IL NUOVO ANNO GIUDIZIARIO
Processo telematico: «A Varese il 24% in meno di archiviazioni»
Il presidente della Corte d’Appello di Milano ha puntato il dito sulle «troppe criticità» del sistema con ricadute negative sulla giurisdizione

Le numerose criticità hanno causato a Varese una «contrazione delle archiviazioni» del 24 per cento. A dirlo è il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giuseppe Ondei, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta ieri, sabato 25 gennaio.
Si sta puntando «molto» sulla «informatizzazione della Giustizia», ma ci sono «ancora troppe criticità nel sistema tanto che spesso vi sono ricadute negative sulla giurisdizione». Ha sottolineato Ondei, facendo un riferimento, in sostanza, anche al recente blocco del processo penale telematico. Che, ha spiegato, «sta prendendo forma ma le innovazioni spesso intervengono senza una idonea fase di test degli applicativi o formazione del personale». Da qui i «numerosi malfunzionamenti ma pure vizi del procedimento con gravissimi effetti patologici». Così a causa di queste «innovazioni», ad esempio, c’è stata a Milano, per problemi tecnici dei sistemi, una «contrazione delle archiviazioni» del 51% e del 24% a Sondrio e, come detto, anche a Varese.
All’inizio del suo discorso, tra l’altro, Ondei ha affermato che lo scorso anno le «troppe riforme processuali, sostanziali e ordinamentali prive di una sistematicità di fondo ci hanno costretto a ingenti sforzi organizzativi senza poter contare su adeguate risorse personali e materiali». Nell’intervento spazio anche al tema dell’intelligenza artificiale che potrà essere utile alla giustizia, ma «l’elemento decisionale deve rimanere nelle mani del giudice come quello intellettuale nelle mani dell’avvocato».
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