PANDEMIA
Protesta no green pass: assolti
Nel 2021 alcuni automobilisti rallentarono il traffico in A8 e in 336

Non erano una moltitudine o forse non tutti i negazionisti del covid avevano voglia di scendere per strada a manifestare il dissenso.
Quelli che il 27 e il 28 settembre 2021 sfilarono lungo la superstrada 336 e lungo un tratto di A8 con gli striscioni «no green pass» sventolanti dalle macchine sono finiti a processo ieri pomeriggio, giovedì 27 aprile, davanti al gup Piera Bossi. Il pubblico ministero Stefania Brusa al termine della requisitoria ha chiesto un anno di condanna per blocco stradale e violenza privata, ma almeno cinque dei sette imputati hanno chiuso il capitolo pandemia senza conseguenze penali.
Il giudice ne ha assolti tre dalla prima contestazione e dichiarato il non doversi procedere per l’altra. Per i due no vax che, nel caso di rinvio a giudizio, avrebbero optato per il dibattimento il gup ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere. Altri due avevano concordato con la procura un patteggiamento rispettivamente a dieci e a sei mesi e sei giorni ma il giudice ha rigettato l’accordo di pena e ritrasmesso gli atti al pubblico ministero che dovrà rivedere la vicenda alla luce dell’udienza di ieri. Le motivazioni non sono ancora note, ma verosimilmente è stata condivisa e quindi accolta la tesi difensiva sostenuta innanzitutto dall’avvocato Elisabetta Brusa, legale del presunto capopopolo.
«Il reato di blocco stradale non può essere contestato perché la circolazione non era stata interrotta e impedita, ma solo rallentata», ha affermato durante l’arringa. Per quanto riguarda la violenza privata, ci ha pensato l’ex ministro Marta Cartabia a dirimere la questione. Con la riforma il delitto previsto all’articolo 610 del codice penale è diventato procedibile a querela. «Nessuno la presentò, quindi non ci sono parti offese». L’avvocato Brusa ha poi svestito il suo assistito dai panni del promotore della manifestazione: «L’iniziativa era stata lanciata su Telegram, non è dato sapere chi avesse aperto il gruppo e non c’è alcun elemento che riconduca l’organizzazione al mio assistito».
Il 27 settembre la protesta contro la certificazione anticovid si svolse nel pomeriggio lungo la superstrada di Malpensa all’altezza di Busto: i veicoli incriminati viaggiavano a velocità ridottissima con le quattro frecce accese. L’indomani, poco prima delle 21, i no green pass uscirono da un parcheggio di via Torino a Gallarate, si immisero sulla statale 336 e imboccarono la A8 in direzione Como-Chiasso a passo di bradipo, «costituendo pericolo e intralcio al normale flusso della circolazione, con rallentamenti del traffico, brusche frenate e accelerazioni», tanto che il resto degli utenti della strada fu costretto a compiere «pericolose manovre di sorpasso». Ma di fatto a nessuno venne impedito di proseguire la marcia. Assoluzione anche dal reato di omesso preavviso di manifestazione al questore di Varese.
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