PALIO & DINTORNI
Pusceddu alla sbarra
Per la rissa del 2013 nella quale colpì il rivale Coghe: a Legnano è stato squalificato a vita

Tanto nel Palio di Legnano si va veloci quanto il processo al fantino-boxer va a ritmo di lumaca. Tra rinvii e impedimenti vari, è ancora alle prime battute il processo in cui figura imputato per lesioni davanti al Tribunale di Milano Valter Pusceddu.
I fatti sono noti: il 36enne fantino di origini sarde nato a Pegli, detto anche Bighino, con all’attivo quasi 25 Palii di Siena (l’anno scorso corse il palio senese del 16 agosto per conto della contrada Civetta), durante il Palio di Legnano del 2013, in cui era portacolori della Flora, si rese protagonista di una clamorosa rissa, avvenuta nei box, in cui ebbe la peggio il suo collega-rivale Andrea Coghe, portacolori di San Martino, colpito al volto e costretto a una corsa al pronto soccorso dopo essere stato ferito al volto. Di qui la mano pesante della giustizia paliesca legnanese che optò per la squalifica a vita per Pusceddu e, già che c’era, per una multa salata ai danni della contrada.
Il provvedimento fu impugnato dal diretto interessato davanti al Tar: il tentativo di farsi cancellare la radiazione non andò a buon fine. I giudici del Tar confermarono quanto stabilito dai Magistrati del Palio, introducendo peraltro un concetto destinato a creare dei precedenti: il Palio, in quanto manifestazione non paragonabile a nessun’altra tipologia, ha regole proprie.
Forse alla prossima udienza, fissata per fine settembre, il processo penale entrerà nel vivo. Anche se a prima vista l’imputato sembrerebbe avere pochi margini di manovra. Potrebbe uscire dalle “forche caudine” processuali solo proponendo un risarcimento alla parte offesa. Un’ipotesi, quest’ultima, che alla luce del personaggio più d’uno è portato ad escludere.
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