IL RICORDO
Quando Re Carlo visitò Laveno e l’Isola Bella con Lady D
Nel 1985 l’allora principe arrivò nel Varesotto con Diana. Si fermarono all’Agusta di Samarate, poi le tappe sul lago Maggiore. I ricordi dell’ex sindaco lavenese Ielmini

Allora Carlo era “semplicemente” il principe di Galles, ma il suo arrivo in riva al lago Maggiore, il 21 aprile 1985, attirò la folla delle grandi occasioni. Anche se in realtà gli occhi e le macchine fotografiche erano tutti per lei, lady Diana, la cui bellezza incantò il pubblico assiepato dietro le transenne. Ma anche l’allora sindaco, Ercole Ielmini, che accolse i reali inglesi nel piazzale dell’imbarcadero. «Ancora adesso qualche amico mi dice “Beato te, hai visto da vicino Lady D”. E lo devo ammettere: sono un uomo fortunato», confessa l’ex primo cittadino.
LA STRETTA DI MANO
Lui fu uno dei pochi ad avere l’onore di stringere la mano a colui che 37 anni dopo sarebbe diventato re del Regno Unito. Anche se il protocollo gli vietò di indossare la fascia tricolore, poiché Carlo e Diana non erano in visita ufficiale ma stavano facendo un viaggio privato in Italia. La tappa nel Varesotto li portò prima all’Agusta di Samarate, poi a Laveno da dove si imbarcarono in aliscafo per l’Isola Bella. Lì visitarono il palazzo, il giardino e furono ospiti a pranzo del principe Giberto Borromeo. E da lì poi partirono per Firenze.
«GIORNATA ECCEZIONALE»
«Fu una giornata eccezionale - ricorda Ielmini - Un evento che richiese un lungo lavoro di preparazione per le necessarie misure di sicurezza». Il tutto per pochi minuti di sosta sul suolo di Laveno. Sempre il protocollo impedì al sindaco di consegnare personalmente alla coppia reale i regali della città - una ceramica realizzata dallo scultore Albino Reggiori per Carlo, un mazzo di mughetti per Lady D - che vennero fatti trovare a bordo della motonave “Enrico Fermi” della Navigazione Lago Maggiore.
L’AIUOLA FIORITA
Prima di imbarcarsi, il principe e la principessa poterono ammirare l’aiuola fiorita allestita in piazza Europa dall’azienda floricola Piffaretti. «È veramente stupendo. Quanti fiori, li ha colti lei nel suo giardino?», chiese Carlo, sorridendo, al sindaco. Il quale rispose: «Sono il frutto del nostro lago, è l’omaggio del paese». Prima di salpare, un saluto con la mano alla folla che chiamava la principessa. «Sono passati 37 anni - conclude Ielmini - ma l’emozione è rimasta».
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