DILLO ALLA PREALPINA
Qui sosta l'incuria
Parcheggio a pagamento in viale Tamagno: degrado e inciviltà
Cara Prealpina, recentemente mi è capitato di usufruire del parcheggio automatizzato, gestito da AVT, a pcohi passi da "casa" tua, in viale Tamagno, per poi recarmi al "vicino" Ospedale del Ponte.
Il parcheggio è incorniciato da aiuole non curate, piene di erbacce e di sporcizia.
L'area limitrofa all'uscita è completamente ricoperta dai tagliandi di sosta, si vede che è abitudine comune di molti automobilisti buttare per terra il cartoncino una volta che la barra del parcheggio si alza.
Mi verrebbe da dire: per fortuna che viviamo nella Città Giardino!
La segnaletica del parcheggio, costruito solamente pochi anni fa, è danneggiata e in pessimo stato.
Dimenticavo: i posti auto riservati ai disabili erano occupati da auto senza contrassegno di invalidità. Viva l'Italia!
Con cordialità.
Sabrina Macchi (Varese)
La timida Avt
Cara Prealpina,
dopo le mie segnalazioni di agosto e settembre, dove evidenziavo che in via Lazio e via Tamagno (Giubiano) e in via San Michele (Bosto) è prassi per alcuni "furbetti del quartierino" parcheggiare, nei posti delimitati dalle strisce blu senza pagare la tariffa, Avt ha finalmente disposto sommari controlli, insufficienti però ad arginare il fenomeno.
I timidi tentativi di AVT di risolvere il problema non sono adeguati, inoltre durante la settimana, dal tardo pomeriggio alle 20 e nella giornata del sabato le zone semiperiferiche della città di Varese non sono sorvegliate dagli ausiliari della sosta di AVT, e i "furbi" ne approfittano non pagando la tariffa, utilizzando la proprietà pubblica come se fosse privata e di loro esclusiva competenza.
Questo comportamento è disdicevole e profondamente scorretto verso coloro che pagano il permesso di "deroga alla sosta" (120 euro l'anno) per poter parcheggiare nella via dove risiedono.
Mi chiedo perchè vengano fatte le regole e poi queste non vengano fatte rispettare, con immenso piacere dei "furbi" di turno che se la ridono alla faccia dei cittadini onesti.
Ad esempio, in centro città, la Giunta Comunale ha deliberato, da mesi, il pagamento della sosta serale, dalle 20 alle 24, al costo di un euro. Peccato che gli ausiliari della sosta non siano in servizio la sera dei fine settimana, quindi nessuno controlla, e tantissimi automobilisti hanno preso l'abitudine di non pagare la tariffa.
Concludo, anche, questa segnalazione dicendo: ottobre parcheggio a pagamento non ti conosco...
Marinella Taborelli
Post scuola? Arrangiatevi
Cara Prealpina, chi è madre/padre sa che il primo giorno di scuola dovrebbe regalare emozioni tali da far addirittura piangere anche persone che come me non piangono mai.
Ebbene questo è quanto mi attendeva il giorno del primo giorno di scuola elementare di mia figlia alle scuole Rossi di Busto Arsizio il giorno 12 settembre scorso.
Ad attendermi però, oltre alla bellissima festa organizzata dalla scuola, la notizia che il post scuola non sarebbe partito pur avendo provveduto all'iscrizione già da gennaio ed essendo il servizio sbandierato sul sito della scuola.
Meravigliata e frastornata per la notizia, chiedo spiegazioni ad una delle insegnanti e con tutta risposta mi viene detto che purtroppo il Comune ha tagliato i fondi, che
il post scuola non è organizzato dalla scuola ma dal consiglio dei genitori e che tanto ci sarebbero stati i nonni a gestire i figli!
Stranita dalla notizia e francamente disturbata visto che ci sono genitori che come me non hanno nessuno che li possa aiutare e che lavorando per un'azienda privata lavorano ben oltre l'orario degli insegnanti, mi ritrovo a dover gestire una difficoltà che si semplifica nel "dove va mia figlia dopo le 16?" e "perché mi era stato garantito un servizio dalle 16 alle 18 che oggi mi viene negato?".
Oltre all'evidente disturbo INTESTINALE che mi provoca il solo pensiero che non so dove lasciare mia figlia (che razza di madre sono che lavora e non ha tempo di stare dietro alla propria figlia!), mi viene in mente che lavoro per vivere e sopravvivere, io e la mia famiglia.
Allora dove è lo Stato con i tanti suoi ministeri e dipartimenti quando una madre non può neppure andare a lavorare? Dove sta il Comune che quest'anno nega i contributi alle famiglie per i dopo/post scuola?
E dove sta la Scuola che si lava letteralmente le mani del problema e delega tutto al
Consiglio dei genitori? E dove stanno tutti quando sbandierano un servizio come garantito e solo il primo giorno di scuola si dice che lo stesso non potrà essere elargito?
Ecco, è anche questa l'Italia. L'Italia dei tanti Ponzio Pilato, l'Italia dei tanti Enti ma nessuno responsabile, l'Italia maschilista che non si preoccupa di agevolare l'inserimento delle mamme al lavoro, l'Italia che dove può ti mette i bastoni tra le ruote massacrandoti di tasse e poi non fornisce i servizi essenziali per permettere alle famiglie di vivere, l'Italia che promette e non mantiene... e potrei non finire mai.
Spero che questo sfogo non rimanga senza seguito, affinché Beatrice, che non può stare con la sua mamma lavoratrice, possa perlomeno non essere lasciata da sola a casa a soli sei anni e possa godere di un servizio che gli era stato invece garantito.
Grazie per l'attenzione.
Luisa Gardali (Busto Arsizio)
Disservizio avanti tutta
Sono una studentessa che frequenta il quarto anno del Liceo Linguistico
all'Istituto Cobianchi di Verbania.
Scrivo per mettervi al corrente di una assurda situazione che è capitata a
noi studenti i primi due giorni di scuola.
Io, come altre centinaia di ragazzi, ogni giorno mi reco da Laveno a Verbania
usando il traghetto.
Il numero degli studenti quest'anno è sensibilmente aumentato, arrivando a
quota 1800 solo all'Istituto Cobianchi, in quanto il numero dei cosiddetti
"primini" è nettamente superiore a quello dei diplomati l'anno scorso e buona
parte di questi arriva dal Varesotto.
L'anno scolastico inizia puntualmente il 12 Settembre e fin qui tutto bene, a
parte la grande folla sui traghetti delle 7.30, 7.50 e 8.05, e all'interno
dell'istituto. Il problema arriva alla nostra uscita.
Essendo il primo giorno la maggior parte delle scuole (e con questo parlo
anche degli altri Licei di Intra, Cavalieri, Ferrini e Franzosini e
dell'alberghiero di Stresa) termina le lezioni all'incirca a mezzogiorno e
raggiunto l'imbarcadero per prendere il traghetto delle 12.40 ci troviamo di
fronte ad una spiacevole sorpresa. Il traghetto con cui attraverseremo il Lago
è la Motonave San Carlo, datato 1951 e il più piccolo della flotta, con soli 78
posti al coperto.
A questo punto inizia una corsa per accaparrarsi i pochi posti disponibili ma
capirà bene che la maggior parte di noi è stata costretta a rimanere in piedi
all'aperto, in condizioni climatiche molto incerte (fortunatamente ha iniziato
a piovere solamente al nostro arrivo a Laveno).
Oggi, 13 settembre, anche dopo aver documentato con foto e video e relativo
articolo da parte vostra in seguito a nostre lamentele, speravamo che la
situazione fosse cambiata. Pura illusione!
Infatti anche oggi lo scenario è sempre lo stesso, più di 400 studenti e di
nuovo il San Carlo. La situazione è stata addirittura peggiore di ieri, in
quanto la stiva, che ha seppur pochi ma alcuni posti al coperto, ci è stato
riferito prima di salire dal Personale di Bordo, essere inagibile! Ovvero
ancora meno posti a sedere coperti, tanto che si vociferava di far rimanere
alcuni ragazzi a Intra a causa del superamento della capienza e distribuzione
massima e della mancanza oggettiva di sicurezza, con tanto di lago mosso a
causa del vento! (Cosa poi non avvenuta). Come se non bastasse il nostro "peso"
si sono aggiunte a noi ben 6 macchine, un furgoncino e due moto di grossa
cilindrata.
Tutto questo va ad aggiungersi alla partenza ritardata di cinque minuti, cosa
che ha significato un ritardo di oltre cinque minuti nella partenza del treno
delle 13.07 che ha coincidenza col traghetto, all'aumento spropositato
dell'abbonamento scolastico rispetto ai servizi offerti di circa 30 euro e alla
riduzione delle corse, una ogni mezz'ora rispetto a una ogni 20 minuti.
Visto che la Navigazione Laghi non ha preso provvedimenti è stato addirittura
il nostro Istituto a doverli prendere, facendo ritardare l'uscita da scuola di
alcune classi domani e altre sabato, all'una invece che a mezzogiorno, in modo
da scaglionare il deflusso degli studenti.
Tutti noi ci chiediamo quanto questa situazione possa andare avanti e stiamo
pensando a come risorverla. Per il momento ci limitiamo a fare sentire la
nostra voce attraverso i giornali e i Social Network, se tutto questo
continuerà prenderemo ulteriori provvedimenti.
Sperando che tutto questo possa servire a ridarci quello che è un nostro
diritto di un servizio adeguato. Distinti saluti.
Rebecca Manzi (Brebbia)
Ufo o fiammata?
Alle 22.13 di lunedì 10 settembre, dal terrazzo della mia abitazione di Gazzada Schianno, guardando il cielo all'atezza di Castronno, ho visto una palla luminosa di forma ovale che si muoveva in direzione di Caronno Varesino e poi virava verso Est-Sudest.
La rotta sembra quella che percorrono gli aerei al decollo di Malpensa ma non si vedevano luci di posizione bensì solo una nebulosa infuocata. Se avete altri riscontri questa è la mia testimonianza.
(cmontor @vodafone.it)
Arte a perdere
Cara Prealpina, ti scrivo perchè vorrei segnalarti il sito che noi precari di Storia dell'Arte della provincia di Varese abbiamo realizzato per sensibilizzare l'opinione pubblica su quanto ha fatto il Governo Gelmini in relazione a questa disciplina: un taglio radicale delle ore e l'intera eliminazione in alcuni indirizzi di studio.
In un paese come l'Italia che fortunatamente possiede un patrimonio storico-artistico importantissimo a livello mondiale, le future generazioni saranno educate sempre meno alla valorizzazione dei Beni Culturali e del Territorio, per questo motivo vogliamo batterci in difesa dell'arte e della sua rivalutazione nel contesto scolastico italiano.
Già altri hanno dato spazio alla nostra protesta, ora chiediamo anche a te se sia possibile sostenerci.
Il nostro sito? Basta cliccare su www.indignadosa061.altervista.org.
Grazie,
Raffaella Bardelli (Cittiglio)
Furbetti da BUScare
Cara Prealpina, non credo affatto che si possano definire miseramente, quanto stereotipicamente, furbetti del quartierino coloro che parcheggiano, magari per pochi minuti, senza pagare l'obolo comunale.
Penso, incece, che si possano filosoficamente definire "approfittatori del vuoto di gestione", riferendomi ai controlli che sono disposti sempre negli stessi luoghi (più redditizi) a scapito di quelli che, per eufemismo, possiamo dire "simpatici" o scomodi da controllare.
Se si ponesse lo stesso zelo esercitato per i controlli dei biglietti sui BUS, forse non staremmo qui a lamentare l'ennesimo vuoto... gestionale pubbligo delegato.
Mario Valguarnera (Varese)
Chi ha visto l'Avt?
Dopo la mia segnalazione dello scorso mese, dove evidenziavo che in Via Lazio e Via Tamagno (Giubiano) e in Via San Michele (Bosto) è prassi per alcuni "furbetti del quartierino" parcheggiare senza pagare la tariffa, mi sarei aspettata maggiori controlli da parte di AVT, invece nulla è cambiato, anzi...
Queste zone semiperiferiche della città di Varese non sono sorvegliate dagli ausiliari della sosta di AVT, e i "furbi" ne approfittano non pagando la tariffa, utilizzando la proprietà pubblica come se fosse privata e di loro esclusiva competenza. Questo comportamento è disdicevole e profondamente scorretto verso coloro che pagano il permesso di "deroga alla sosta" (120,00 euro/anno) per poter parcheggiare nella via dove risiedono.
La dimostrazione che gli ausiliari della sosta non effettuano i controlli nelle periferie, sta nel fatto che AVT non si è nemmeno accorta che il parcheggio automatizzato di Via Tamagno ha la barra alzata all'uscita, quindi dopo la sosta nessuno paga!
Concludo, anche, questa segnalazione dicendo: settembre parcheggio a pagamento non ti conosco...
Marinella Taborelli (Varese)
I miracolati del divieto
Segnalo che in piazza Motta a Varese è prassi parcheggiare, tutti i giorni della settimana, in divieto di sosta davanti al sagrato della chiesa.
L'osservatore attento noterà che, spesso e volentieri, sono sempre le stesse auto parcheggiate, in divieto, negli stessi posti.
Stesso "fenomeno" nella vicina via Carrobbio.
Ciò lascia presumere che i trasgressori siano i commercianti o i residenti.
Mi chiedo: è mai possibile che da piazza Motta e da via Carrobbio gli agenti della polizia locale non passino mai? E' così difficile arginare queste odiose infrazioni? La legge è uguale per tutti oppure no?
Cordiali saluti.
Vittorio Visconti (Varese)
Ex caserma, che spreco!
Segnalo il degrado che caratterizza la Caserma Garibaldi, acquistata cinque anni fa dal Comune di Varese per la "modica" cifra di due milioni e mezzo di euro.
L'ormai ex caserma presenta sempre più i segni lasciati dal tempo, oltre che numerose scritte opera di sedicenti "writers". Nutro dubbi anche sulla sicurezza dell'immobile abbandonato, camminare nelle immediate vicinanze è impresa non priva di rischi.
Evidenzio lo spreco di denaro pubblico (due milioni e mezzo di euro), il degrado e l'incuria, nonché la pericolosità della struttura.
Vittorio Visconti (Varese)
Una vergogna di discarica
Egregio direttore, le segnalo (con relative foto) il grave stato di abbandono in cui si trova la discarica del comune di Portovaltravaglia costruita in via Muceno. La discarica, come si vede, è nel piu completo abbandono, a completa disposizione di ratti, corvi e altri animali selvatici che vengono a cibarsi dei rifiuti sparsi ovunque.
Le autorità comunali non fanno nulla per porre fine a questa a dir poco incresciosa situazione, malgrado esse abbiano il loro deposito proprio accanto a questo luogo, in quanto impegnate a mantenere pulite solo le località di forte passaggio sulle strade principali, e abbellite con sgargianti aiuole di fiori e quant'altro...
Ritengo che i cittadini residenti nella via Muceno o delle zone ritenute dalle autorità "di periferia" non siano cittadini di serie "B" in quanto le tasse varie le pagano tali e quali agli altri, quindi pretendono lo stesso rispetto e decoro.
Mi spiace che insieme alle foto non si riesca ad inviare anche la puzza che emana la discarica, per poter meglio capire la situazione di estremo disagio e degrado in cui versa quest'area. Cordiali saluti.
Giuseppe Strada (periferia di Portovaltravaglia)
Il centro dell'incuria
Girovagando per le strade del centro la mattina presto e quindi non distratta dalla presenza di conoscenti e amici che si incontrano ad ore più tarde... provo uno stringimento del cuore nel notare quanto sia sporco, ma davvero schifosamente sporco, il nostro centro.
Non piove da parecchio è vero, ma dobbiamo sempre e solo confidare nella benevolenza del cielo?
Se il Comune non ha soldi si faccia un'ordinanza che obblighi i negozianti a pulire o far pulire...
Si faccia una colletta pubblica e limitata alle zone centrali...
Ma sotto i portici, anche se piovesse, non dovrebbe qualcuno darsi da fare per tenerli puliti considerato che dovrebbero essere rappresentativi della varesinità?
Il mio secondo appello è alle madri/padri o alle nonne/i o agli insegnanti: insegnate ai maschietti... che la pipi non si fa per strada!
Andate in viale Aguggiari, ma anche ovunque, marciapiede di destra salendo dal centro: impraticabile!
Rivoli su rivoli di urina essiccata! E non ditemi che sono gli extracomunitari!
Siamo noi, non loro, che la sera beviamo nei locali...
Siamo in crisi?
Un po' di educazione eviterebbe alla collettività di spendere per l'incuria dei maleducati. Un appello, per finire, al sindaco...a quando un giretto in città?
La mattina presto...
P.S. Qualcuno mi sa dire come si può sopportare che al numero 51 di corso Matteotti, ex Salmoiraghi, ex outlet (un vero degrado!), siano in atto dei lavori e il cantiere sia così drammaticamente brutto, fatiscente, sporco? Che tristezza! E che rabbia!
Chiara Del Nero (Associazione culturale Varese può)
Macerie all'incrocio
Allego una foto scattata l'altro giorno in uno dei principali incroci di Varese, quello tra via Gasparotto e viale Borri.
Sulla sinistra una vecchia autorimessa in disuso è stata in parte demolita e da tempo le macerie giacciono così come sono state lasciate. Considerando lo spettacolo che si offre al visitatore, degno delle più squallide favelas sudamericane, non sarebbe il caso di rimuovere queste macerie e abbattere quel che rimane (pericolosamente) ancora in piedi?
Tanto più che l'incrocio in questione è piuttosto angusto e farebbe comodo avere qualche metro di spazio in più in questo nodo nevralgico della viabilità cittadina, magari realizzando anche un marciapiede (che manca lungo la via Gasparotto fino all'incrocio con viale Europa).
Altro aspetto: nella parte destra della foto c'è il semaforo che regola la svolta in direzione dell'ospedale. Non lo vedete?
In effetti è totalmente occultato dalla siepe che sporge dalla recinzione adiacente.
Soltanto avvicinandosi a pochissimi metri è possibile intravvedere le luci semaforiche ormai quasi del tutto inglobate dal fogliame. Il taglio delle siepi sporgenti dalle proprietà private è un preciso obbligo sancito dalla legge, a maggior ragione se ciò comporta un'evidente situazione di pericolo.
D'accordo la protezione della natura e la riduzione della CO2, però questo non dovrebbe andare a discapito della sicurezza stradale. Ed è impossibile che i proprietari della siepe citata non se ne siano mai accorti, dato che abitando proprio lì, sicuramente passeranno da quell'incrocio centinaia di volte.
Entrambe queste incresciose situazioni sono generate dall'incuria e dal menefreghismo di privati cittadini, ma laddove non arriva il livello di civiltà dei singoli, dovrebbe provvedere l'autorità a far rispettare le regole e il decoro, o con le buone o con le cattive. Attendiamo fiduciosi...
Con stima,
Matteo Pagnoncelli (Varese)
I furbetti del posteggino
Segnalo che a Varese, in via Lazio e viale Tamagno (a Giubiano) e in vicolo San Michele (Bosto) è prassi per alcuni "furbetti del quartierino" parcheggiare senza pagare la tariffa, nei parcheggi a raso delimitati dalle strisce blu, forse questi signori sostengono la tesi che "ad agosto parcheggio a pagamento non ti conosco".
Mi stupisce che alcune delle zone periferiche della città di Varese (zone di fascia B) non siano sorvegliate dagli ausiliari della sosta di Avt, approfittando di ciò alcuni automobilisti, credendosi più furbi degli altri, non pagano il dovuto (rimanendo impuniti) e chi dovrebbe controllare, non si sa perchè, non controlla.
Tanto ci sono gli onesti che pagano (tanto) sempre e comunque (ed anche) per i "furbetti del quartierino".
Perchè Avt, con i suoi ausiliari della sosta, non controlla le zone semiperiferiche della città? E perchè il Comune di Varese, che a sua volta dovrebbe controllare Avt, non interviene?
Cordialmente,
Marinella Taborelli (Varese)
Via dell'inciviltà
Scrivo per segnalare le condizioni di sporcizia in cui, a Solbiate Olona, si trovano viale Rossini (ex viale del Cimitero) e alcune vie limitrofe, in particolare via Puccini, via Piave e via Verdi. Portando il cane a passeggio in questa zona, noto spesso che altri proprietari di cani non puliscono dove i loro animali sporcano e che a bordo strada si trovano rifiuti di ogni genere: piatti rotti, bottiglie di plastica, cartoni di vino.
Confido che il Comune, da me sollecitato con un'analoga lettera, vorrà porre rimedio a questa spiacevole situazione e che vorrà anche invitare noi cittadini ad un comportamento più rispettoso del bene pubblico.
Cordiali saluti.
Rita Piazza (Solbiate Olona)
Vacanze postali
Ho 54 anni e per la prima volta mi è capitato di vedere un ufficio postale (Angera) chiuso per ferie.
Gli angeresi devono recarsi a Taino per la corrispndenza. Chiedete agli anziani come hanno fatto...
Flavio Barelli (Angera)
Vacanze postali: e vi stupite?
E vi stupite ancora? Sono anni che le Poste hanno smesso di fare le Poste, preferiscono dedicarsi ad altre attività più redditizie... come le banche.
Mauro Saccani (Somma Lombardo)
---
Riscontrate disservizi, vi imbattete nella burocrazia che amplifica i problemi anziché risolverli, siete testimoni di piccole o grandi ingiustizie? Scrivete a web@prealpina.it e pubblicheremo le vostre segnalazioni e eventuali commenti.
© Riproduzione Riservata