IL DEBUTTO
Qui Tradate, ecco la nuova sanità
Inaugurata la Casa della Comunità: servizi medici e sociali, assistenza sul territorio. «Lombardia prima a varare la riforma». «Ora il Governo aumenti i medici»

Una struttura che prende in carico la persona, non la malattia. Detta così può sembrare una contraddizione. E invece: è il nuovo servizio delle Case di comunità, strutture sui territori che accompagnano il paziente, anche se magari non lo è ancora, in tutti i suoi bisogni, da quello medico-sanitario (cure, visite) a quello sociale (assistenza a domicilio per un familiare). Una, quella di Tradate, è stata inaugurata questa mattina, martedì 26 aprile, in via Gradisca. Un complesso, su più piani, dove i cittadini trovano assistenza a 360 gradi, in campo appunto socio-sanitario. «Approccio globale». È la cosiddetta sanità di prossimità, alla quale si ispira la riforma varata dalla Regione Lombardia? Sì. Lo hanno detto il governatore, Attilio Fontana, e la vice presidente, Letizia Moratti, alla cerimonia in cui è stata illustrata la funzione della Casa di Comunità Tradate e tagliato quindi il nastro. È la ventesima struttura di questo tipo che debutta in Lombardia: altre, tante altre, sorgeranno. Il cronoprogramma della nuova sanità territoriale, nelle sue declinazioni di assistenza di prossimità, prevede un terzo delle opere quest’anno, un terzo l’anno prossimo e il completamento totale nel 2024. «Tempi e risorse certi» ha poi sottolineato il presidente della Commissione Sanità, il varesino Emanuele Monti. Presenti all’inaugurazione anche la vice presidente del Consiglio regionale, Francesca Brianza, il senatore di Tradate Stefano Candiani, l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, il sindaco di Tradate, Giuseppe Bascialla, e ovviamente i vertici della sanità locale: Gianni Bonelli, direttore generale Asst Sette Laghi, Lucas Maria Gutiererrez dg di Ats Insubria, Battistina Castiglioni, direttore della Cardiologia ad indirizzo d’urgenza dell’ospedale Galmarini. Barbara Macchi, infermiera e referente della Casa dio Comunità di Tradate, ha quindi spiegato l’entusiasmo che sta creando anche nel personale questa nuova frontiera, di prossimità appunto, della sanità. Una nuova frontiera sì che però Letizia Moratti ricorda essere già in parte nelle linee guida dell’ex governatore Roberto Maroni, in epoca dunque molto pre-Covid, «ma non attuata per via delle risorse che i Governi centrali avevano tolto alla sanità». Stoccatina. Fontana ha sottolineato come la Lombardia sia «la prima regione in Italia ad aver approvato una riforma che va nella direzione di avvinare ancor di più la sanità ai cittadini». Altro aspetto evidenziato: il ruolo chiave del «terzo settore, i volontari, che ora viene per la prima volta istituzionalizzato».
Il presidente della Regione (ha fatto accenno anche alla sua eventuale ricandidatura: «Deciderò a breve») infine ha lanciato un appello al Governo: aumentare i medici.
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