CANNES
Rasoulof, 'la Palma a Panahi colpo inaspettato alla repressione'

(ANSA) - CANNES, 25 MAG - All'indomani della Palma d'oro per
'Un Simple Accident', una voce potente si affianca a quella di
Jafar Panahi per esaltare l'importanza, anche politica, di
un'opera che ha colpito profondamente la giuria di Cannes come
rivelato ieri sera dalla presidente Juliette Binoche. Oggi a
parlare è infatti Mohammad Rasoulof che, proprio un anno fa, era
arrivato rocambolescamente al festival dopo aver ricevuto una
condanna a otto anni di detenzione in Iran da cui era fuggito
clandestinamente con il suo film 'Il seme del fico sacro', poi
riconosciuto sulla Croisette con il Premio speciale della Giuria
e la candidatura all'Oscar.
"Questa vittoria - scrive oggi Rasoulof, che adesso vive in
Germania, in una dichiarazione congiunta rilasciata con i
produttori Kaveh Farnam e Farzad Pak dell'Associazione iraniana
dei registi indipendenti (Iifma) - è un colpo inaspettato e
potente alla macchina della repressione nella Repubblica
Islamica".
Se nei commenti rilasciati ieri a caldo dopo la vittoria
Jafar Panahi aveva soprattutto posto l'accento sul tema della
speranza e del perdono che animano i protagonisti di 'Un Simple
Accident', oggi appare chiaro al suo collega e amico Rasoulof
che il film è anche un esplicito atto d'accusa contro i
torturatori iraniani e la libertà conculcata in Iran. Ciò
nonostante, Panahi ha subito dichiarato che intende tornare al
più presto nel suo Paese. (ANSA).
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