EX AUCHAN
Ikea, arrivederci in primavera
Il Covid rallenta i progetti degli svedesi: prorogata la cassa integrazione

L’idea era quella di chiudere il piano di ristrutturazione entro il 31 dicembre del terribile 2020. In teoria, il punto vendita Ikea avrebbe dovuto essere aperto già da qualche settimana, così da sfruttare la corsa agli acquisti di Natale: di conseguenza, anche gli ultimi 16 dipendenti Margherita Distribuzione che un tempo lavoravano nell’ipermercato Auchan avrebbero già potuto essere assunti dagli svedesi.
Tutto rinviato
Invece ci si è messo il coronavirus, che con la seconda ondata del contagio ha mandato all’aria i piani, costringendo Ikea a rivedere i suoi progetti e il ministero del Lavoro a correre per firmare una proroga che mette al sicuro fino al prossimo 5 aprile i dipendenti che ancora non hanno potuto trovare una nuova collocazione. L’accordo è stato raggiunto lo scorso 23 dicembre e non riguarda solamente i 16 di Rescaldina: nell’elenco dei 2.388 dipendenti Margherita Distribuzione che alla fine di novembre erano ancora in cassa integrazione, ci sono anche 14 dei 26 che una volta lavoravano nel punto vendita Simply Market di San Vittore Olona. Il supermercato sul Sempione è stato chiuso lo scorso 28 settembre, in teoria entro il 31 Margherita avrebbe potuto ancora cederlo a qualche imprenditore interessato a rilevarlo. Così come era successo per l’altro punto vendita Auchan sul territorio, quello di Nerviano, che la scorsa estate era passato con i suoi 177 dipendenti a Bennet. Percorso lungo e complesso, quello che ha gestito l’uscita del gigante della grande distribuzione francese dall’Italia. In tutto il Paese, nell’estate 2019 i dipendenti Auchan, Sma e Simply Market erano 18mila: il primo novembre 2019 i tre marchi sono passati in capo a Margherita Distribuzione, che ha avviato la ristrutturazione della rete con l’obiettivo di affidare i punti vendita un po’ agli imprenditori consorziati Conad, un po’ ad altri competitori. A colpi di uscite incentivate gli esuberi sono stati drasticamente ridotti: tanto per restare a Rescaldina, sui 308 dipendenti di Auchan 210 sono passati in Conad, mentre altri 82 hanno accettato le buonuscite. Oggi restano i 14, l’impegno sottoscritto con il passaggio dei loro colleghi da Margherita distribuzione a Ncp8 (la società che gestisce il punto vendita inaugurato il mese scorso con il marchio Conad) prevede che siano riassorbiti da chi affitterà il piano superiore dell’ipermercato, già separato da quello inferiore occupato da Conad. Un accordo tra Ceetrus (proprietaria dell’immobile), Margherita distribuzione (che ha affittato gli spazi) e Ikea non è ancora stato messo nero su bianco. Ma i contatti sono in corso, l’idea degli svedesi è realizzare nel centro commerciale di Ceetrus quel punto vendita che avevano progettato Prima a Cerro Maggiore e poi ad Arese. Ovviamente rimesso al passo con i tempi, e cioè più piccolo, più agile e più smart.
Sindacato preoccupato
«La situazione non è di facile gestione - afferma Angela Lazzaro, segretaria territoriale della Fisascat Cisl -. L’inaugurazione dello spazio Conad è avvenuta in un momento difficile a causa dell’emergenza sanitaria, Ikea ha rinviato i suoi impegni. I contatti continuano, ma è probabile che un accordo non potrà esser chiuso prima di primavera». Per fortuna c’è la cassa, che garantisce a tutti altri tre mesi di tranquillità.
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