OMICIDIO MALTESI
Rescaldina, uccise Carol: «Fatemi lo sconto»
La difesa di Davide Fontana chiede il rito abbreviato

Gioca una carta procedurale molto tecnica Davide Fontana, il quarantatreenne accusato dell’omicidio di Carol Maltesi. Gli avvocati Stefano Paloschi e Giulia Ruggeri chiedono il rito abbreviato, nonostante da fine 2019 non sia più previsto per reati che contemplano la condanna all’ergastolo.
Ma è un’istanza molto articolata quella presentata dalla difesa del bancario, sulla quale il gup Piera Bossi si esprimerà il 13 ottobre (la corte d’assise inizierà il 24). Al primo punto c’è l’esclusione delle aggravanti che, automaticamente, riporterebbe un’eventuale pena sotto il carcere a vita. Segue la proposta di patteggiamento (già respinta dal pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra e quindi inammissibile). In subordine c’è l’abbreviato condizionato alla perizia sulla capacità di intendere e di volere di Fontana, sulla quale si è espresso il consulente del legale Nicola Poloni.
La difesa solleva poi la questione di legittimità costituzionale sulla preclusione del rito abbreviato sancita dalla legge del 2019, allegando la sentenza del gip di Alessandria Paolo Bargero (anni fa pm di Busto Arsizio) che a maggio 2020 respinse l’eccezione di illegittimità ma ammise il rito alternativo per i reati satellite. Rifacendosi a quella ordinanza, gli avvocati Paloschi e Ruggeri chiedono almeno l’abbreviato parziale, limitato cioè alle accuse di soppressione e occultamento del cadavere della ventiseienne uccisa l’11 gennaio nella casa di corte di via Barbara Melzi.
Gli avvocati di parte civile Manuela Scalia ed Ermanno Talamone erano già pronti a questa mossa, essendo in sostanza un atto dovuto, che comunque verrà discussa in camera di consiglio. Al quarantatreenne che ammazzò e fece a pezzi l’attrice porno, sono contestate aggravanti sulle quali la procura non ha dubbi: premeditazione, sevizie e crudeltà, motivi abbietti - ossia impedire a Carol di trasferirsi a Verona dal figlio - preesistenza di un legame sentimentale con la vittima e poi la minorata difesa (Carol - nota nel settore con il nome di Charlotte Angie - venne legata al palo della lap dance con il nastro isolante e incappucciata con un sacco di plastica).
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