L’OPERA
Torna a splendere Paolo VI
Concluso il restauro della statua di Floriano Bodini al Sacro Monte

Si è concluso al Sacro Monte l’intervento di restauro del monumento a San Paolo VI. L’opera, realizzata da Floriano Bodini e inaugurata il 24 maggio 1986 alla presenza, tra gli altri, del cardinale Carlo Maria Martini e dei ministri Andreotti e Zamberletti, è stato sottoposto a un restauro conservativo.
I lavori, promossi dalla parrocchia di Santa Maria del Monte e dalla fondazione “Paolo VI per il Sacro Monte di Varese” con il sostegno di un benefattore, sono stati eseguiti dalla fonderia d’arte De Andreis di Rozzano. Giovedì, i due fonditori impegnati nell’opera di restauro, Franco De Andreis e Samir Saad, hanno illustrato le caratteristiche dell’intervento effettuato.
«Abbiamo trovato il monumento in buone condizioni - ha esordito il titolare della fonderia -. Anche se sono passati circa vent’anni dall’ultimo intervento, la statua presentava solo i segni di un normale processo di ossidazione naturale senza evidenziare alcun problema di natura strutturale».
De Andreis si è quindi soffermato sulle modalità: «Ci siamo limitati a eseguire un intervento conservativo senza sovrapporre acidi. Abbiamo provveduto alla lucidatura manuale di alcuni particolari della statua utilizzando carta vetro e paglietta metallica, insistendo soprattutto sugli spigoli del piviale indossato dal pontefice per riportarli alla lucentezza originale». «Infine - ha continuato il fonditore - per proteggere l’opera dall’azione degli agenti atmosferici applicheremo più strati di cera d’api vergine».
Per garantire una migliore conservazione del monumento nel tempo, in futuro, sarà opportuno ripetere l’applicazione della cera protettiva ogni due anni. I due tecnici della fonderia De Andreis, nella loro opera, si sono avvalsi della consulenza di Dino Mariani, il direttore della fonderia Battaglia di Milano che realizzò il monumento. Ieri, Mariani ha rivelato che il particolare della pecora con cinque gambe non è dovuto alla fede massonica bensì alla genialità artistica di Bodini.
All’incontro hanno partecipato anche l’arciprete del borgo, don Sergio Ghisoni, il consigliere della fondazione “Paolo VI per il Sacro Monte di Varese”, Mario Zeni, il rettore emerito del santuario, monsignor Erminio Villa, e il consigliere dell’associazione “Amici del Sacro Monte”, Giovanni Trotta. L’arciprete, che domenica scorsa, con il prevosto della città, monsignor Luigi Panighetti, ha partecipato a Roma al rito di canonizzazione del Beato Paolo VI, ha ricordato che «questa statua mi ha colpito sin da quando, giovane prete, ero nella parrocchia di Besozzo e salivo al Sacro Monte con i giovani dell’oratorio. Lo sguardo intenso del volto, le braccia allargate e le grandi mani esprimono il cuore di Paolo VI e il suo desiderio di andare verso ogni uomo per regalare a ciascuno l’incontro con il Signore Gesù».
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