IN TRIBUNALE
Rimborsopoli in Regione, chiesta la prescrizione per Puricelli
A Milano il processo d’Appello bis che vede coinvolto l’ex consigliere samaratese. A settembre la decisione dei giudici

«Stralciate la posizione di Giorgio Puricelli e dichiarate l’estinzione del reato a suo carico per intervenuta prescrizione». Questa, oggi, mercoledì 26 giugno, nel processo d’Appello bis per uno dei numerosi filoni del procedimento Rimborsopoli, la conclusione del sostituto procuratore generale di Milano, Massimo Gaballo, rispetto alla posizione del cinquantottenne fisioterapista samaratese Giorgio Puricelli, finito nei guai a suo tempo, al pari di una sessantina di altri colleghi, per le cosiddette “spese pazze” sostenute tra il 2008 e il 2012 con i fondi pubblici quando ancora rivestiva l’incarico di consigliere regionale del Popolo della Libertà.
DA PECULATO A INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI PUBBLICHE
Nel gennaio 2019 il Tribunale di Milano lo aveva condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione per peculato (nel capo di contestazione originario gli si contestavano spese indebite per più di 20mila euro tra bar, ristoranti, stampe di volantini e parcheggi) e quella condanna ha resistito anche al vaglio dei giudici di appello (era il luglio del 2021).
Tuttavia, a novembre del 2022, la Corte di Cassazione, come per altro per la stragrande maggioranza di colleghi di Puricelli che hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario, ha decretato il dietrofront. Non prima, però, di aver riqualificato il reato contestato dalla Procura milanese, da peculato in quello meno grave di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
LA SENTENZA ATTESA A METÀ SETTEMBRE
Oggi la requisitoria del sostituto pg. La decisione dei giudici della terza Corte d’Appello di Milano su Puricelli, assistito dall’avvocato Maurilio Raimondi, è attesa per il 16 settembre.
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