IL CANTIERE
Piano stazioni, si riparte
Dopo la decisione del Tar, il Comune revoca la prima aggiudicazione e subentra una nuova impresa. I lavori dovevano iniziare a maggio

Piano stazioni, avanti tutta. Ma a realizzare il progetto non sarà più il consorzio Pangea, vincitore della gara d’appalto assegnata dal Comune lo scorso mese di marzo, bensì il napoletano ReseArch, il secondo classificato che aveva impugnato davanti al Tar l’esito della stessa gara. E che ora, quattro mesi dopo il primo ricorso, si è visto dare ragione dal Tribunale amministrativo regionale della Lombardia.
L’annuncio è arrivato ieri da Palazzo Estense: «I lavori verranno eseguiti da ReseArch» che «supera Pangea, classificatasi prima ma fermata dal giudizio del Tar». E il sindaco Davide Galimberti guarda avanti: «Come già ribadito negli scorsi giorni - sottolinea in una nota - posso assicurare che i lavori del Piano saranno eseguiti secondo programma. Il Tar aveva confermato la totale legittimità del progetto e del bando per l’affidamento degli interventi. L’unico rilievo che era stato evidenziato riguardava il soggetto assegnatario dei lavori stessi; ne abbiamo preso atto e siamo intervenuti seguendo le indicazioni. Su questo progetto come Comune abbiamo investito molto. Ci lavoriamo da tempo e ora possiamo cominciare davvero. Si chiude così una tipica scaramuccia tra aziende, un episodio analogo a tanti altri che si verificano dopo la pubblicazione delle graduatorie di ogni bando pubblico».
A marzo il Comune aveva annunciato che i lavori sarebbero iniziati «entro metà maggio». Ma alla fine la battaglia legale ha dilatato i tempi. «Per noi l’obiettivo è iniziare i lavori il prima possibile - puntualizza l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Civati - Certo, c’è stata qualche settimana di ritardo, ma in appalti di questa portata è normale. È un ritardo che non pregiudica l’opera. A piccoli passi ci avviciniamo al traguardo. Siamo moderatamente fiduciosi che il cantiere possa essere aperto nelle prossime settimane».
A meno che i legali rappresentanti di Pangea non decidano, a loro volta, di appellarsi alla giustizia amministrativa, impugnando l’atto con cui ora il Comune gli ha revocato l’appalto per assegnarlo al consorzio campano.
La vertenza giudiziaria tra il Comune e ReseArch è cominciata ad aprile, quando il consorzio di imprese aveva presentato ricorso al Tar lombardo chiedendo l’annullamento dell’atto di aggiudicazione dei lavori a Pangea, contestando una «offerta anomala» da parte del vincitore (in particolare, per quanto riguarda i prezzi per la pavimentazione delle aree pedonali).
A quel punto l’amministrazione ha riaperto l’istruttoria, la commissione giudicatrice ha riesaminato le carte e alla fine ha definito «congrua e sostenibile» l’offerta vincitrice. Da qui la decisione della giunta di confermare la scelta di assegnare i lavori a Pangea.
Risultato? ReseArch ha presentato un nuovo “ricorso per motivi aggiunti“, con contestuale seconda richiesta di “sospensiva” del provvedimento. Istanza discussa a fine luglio e accolta dal Tar che, di fatto, ha condiviso la tesi dei ricorrenti e invitato l’amministrazione ad approfondire la questione.
E così in via Sacco hanno nuovamente riaperto l’istruttoria, chiedendo a Pangea ulteriori chiarimenti sui prezzi e sulla “credibilità” dell’offerta. Le osservazioni sono state recapitate nei giorni scorsi a Varese e - precisa il comunicato - «gli uffici di Palazzo Estense hanno ritenuto non convincente l’ultima lettera» di Pangea. Si è così arrivati, infine, alla revoca della prima aggiudicazione e al nuovo atto che assegna le chiavi del Piano stazioni al consorzio campano, sconfitto nei tempi regolamentari ma che ha ribaltato il verdetto ai supplementari.
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