IL RICONOSCIMENTO
Rosita Missoni nel Famedio di Milano
La cerimonia in occasione della Commemorazione dei defunti al Cimitero Monumentale. «La città fu fin da subito il nostro riferimento», disse alla Prealpina
C’è anche Rosita Missoni tra i 14 nuovi nomi di personalità illustri iscritti da oggi, domenica 2 novembre, al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano. La cerimonia di scoprimento delle lapidi si è svolta, come tradizione questa mattina, nel giorno della Commemorazione dei defunti alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, della presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, e dell’assessora ai Servizi civici, Gaia Romani.
«MILANO IL NOSTRO PUNTO DI RIFERIMENTO»
«Se è vero che abbiamo contribuito a fare di Milano una delle capitali internazionale della moda, è altrettanto vero che Milano per Tai e per me è stata sin da subito il nostro punto di riferimento. Infatti, siamo stati tra i primissimi a sfilare a Milano». Così, il 2 novembre 2013, Rosita Jelmini in Missoni – scomparsa l’1 gennaio scorso, all’età di 93 anni, nella sua casa di Sumirago – parlava con Prealpina alla cerimonia ufficiale di iscrizione del nome del marito. Oggi lo stesso onore è toccato anche a lei che con l’amatissimo Ottavio diede vita alla casa di moda che ha fatto del colore la propria cifra distintiva. «Una moglie, una madre e un’imprenditrice che meriterebbe il titolo di galant-donna», fu detto durante l’omelia nella chiesa di Sant’Ambrogio ai suoi funerali.
I 14 BENEMERITI
Nel Pantheon, che raccoglie i nomi di chi ha contribuito al prestigio e alla crescita del capoluogo lombardo, si sono oggi aggiunti i nomi di quattordici benemeriti. Oltre a Rosita Missoni Jelmini, nel campo della moda e del design, anche Giorgio Armani (moda e imprenditoria), Adriana Asti (teatro e cinema), Gianni Berengo Gardin e Oliviero Toscani (fotografia), Arnaldo Pomodoro e Fausta Squatriti (arte e scultura), Cesare Cavalleri (editoria e critica letteraria), Paolo Pillitteri – nato a Sesto Calende – (giornalismo e politica), Ernesto Pellegrini (imprenditoria e filantropia), Zita Mosca Baldessarri (architettura e impegno civile), Nicoletta Ramorino (teatro), Augusto Tognasso (eroe di guerra) e Giuseppina Antognini (mecenatismo).
«ORGOGLIO DI MILANO E DELL’ITALIA»
«Milano tributi un sentito riconoscimento alle personalità che con la loro attività e il loro impegno hanno fatto la differenza in numerosi campi», ha sottolineato il sindaco Sala nel suo intervento. Il Famedio, ha aggiunto, «è un punto di incontro per le storie di donne e uomini che hanno contribuito a plasmare l’identità della città, rendendola contemporanea e consapevole di sé». Il sindaco ha ricordato che «viviamo un tempo molto complesso, forse il più difficile dal Dopoguerra, e servono voci autorevoli, esempi di chi ha lasciato una traccia profonda». Per Sala, «i risultati raggiunti da questi protagonisti non sono solo successi personali, ma conquiste orgogliose di Milano e del Paese». La presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi ha definito la cerimonia «uno sprone per tutti noi, perché ciascuno possa trarre ispirazione da queste vite straordinarie», ricordando in particolare Giorgio Armani, «un gigante che ha reso Milano più bella, elegante e generosa».
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