BINARI VERSO MALPENSA
Ruba uno zaino sul treno. Arrestato dalla Polfer
L’uomo ha patteggiato la pena di un anno ed è tornato in libertà. Il complice, in fuga, è un volto già noto nelle stazioni
Degrado, furti, scippi, violenze: lungo i binari che portano a Malpensa succede di tutto ed è per questo che la polizia ferroviaria sta intensificando i controlli. Pochi uomini ma molta buona volontà: giovedì 11 dicembre gli agenti del compartimento polfer Lombardia sono riusciti a sventare un furto e ad arrestare il ladro.
INDAGINE LAMPO
Erano in due a dire il vero gli uomini che intorno alle 15 hanno messo le mani sullo zaino di un passeggero ventiduenne, ma il complice è scappato risalendo sul convoglio proprio mentre ripartiva. Il suo tuttavia è un volto noto ai poliziotti, più volte è stato controllato nelle stazioni dell’Altomilanese ed è sempre tenuto d’occhio. Non ci vorrà molto prima che compia un passo falso. L’altro, un trentasettenne francese di origini maghrebine, è invece comparso ieri, venerdì 12 dicembre, davanti al giudice Cristina Ceffa per il processo direttissimo chiesto dal pubblico ministero Susanna Molteni, L’avvocato Alessandro Fumagalli ha ottenuto la riqualificazione del reato nell’ipotesi più lieve, quella del tentativo di furto, quindi ha patteggiato con il pm d’udienza Patrizia Carniglia la pena di un anno, con beneficio della sospensione condizionale.
Il francese - che negli anni, di identificazione in identificazione, ha fornito un’ampia quantità di nomi diversi - è tornato libero. Risultava formalmente incensurato nonostante in banca dati ci fossero condanne risalenti al 2013 e una cattura per un ordine di carcerazione.
MECCANISMO COLLAUDATO
Gli agenti erano impegnati in un servizio antidroga ma la loro attenzione è stata colta dai movimenti strani dei due uomini a bordo del Malpensa Express 2952, in quel momento fermo al binario 2 di Rescaldina. Stavano indicando qualcosa ai piedi del giovane passeggero. La tecnica è ormai rodata ed è applicata sui treni di mezza Italia: «Mi sono cadute le monete sotto la sua poltrona», esordisce uno dei malviventi. Il complice attende che il viaggiatore si chini per raccoglierle, afferra il bagaglio o la borsa o lo zaino e scappa. A volte all’interno non c’è granché, quindi gli scippatori gettano la refurtiva nei cespugli o per strada, contribuendo oltretutto all’accumulo della spazzatura selvaggia. In altri casi invece il bottino è di tutto rispetto.
MASSIMA ATTENZIONE
Il ragazzo a cui è stato sottratto lo zainetto conteneva un computer portatile della Apple, modello Airbook M2, un Iphone mini serie 13 e gli occhiali da sole, per un valore di 1300 euro. Il pendolare lo aveva ingenuamente appoggiato sul sedile difronte, ma ci sono passeggeri super guardinghi e navigati a cui capita comunque.
Il fenomeno è purtroppo diffuso, per cercare di tutelarsi servono alcuni accorgimenti: scegliere sempre scomparti con molta gente, rinunciare a indossare oggetti di valore, collocare borse e cartelle in punti non facilmente raggiungibili (c’è chi si siede sopra la ventiquattro ore), non appisolarsi, non dare retta a chi imbastisce conversazioni.
Certo, la vita dei pendolari in queste condizioni è molto stressante. Ma l’organico dei poliziotti è insufficiente a coprire tutte le tratte, la rete ferroviaria è estesa e i ladri sono più numerosi delle guardie.
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