RILANCIO
Ryanair: 200 milioni di dollari su Malpensa
Sette velivoli e la creazione di 210 posti di lavoro per la compagnia low-cost irlandese

Ryanair scommette su Malpensa per l’estate. «Lo scalo rimane un partner strategico, lo abbiamo dimostrato con gli ulteriori aeromobili basati», dice Chiara Ravara, responsabile delle vendite e del marketing per la compagnia irlandese. Che ha aperto una base a Treviso e ne ha annunciata un’altra a Torino, ma non dimentica la brughiera: «Manteniamo un ottimo rapporto con Sea, qua siamo sicuramente cresciuti».
Se i dati del traffico sono in perdita rispetto al pre-Covid, al contrario la presenza della società aumenta: nel 2019 erano 5 i velivoli di stanza a Malpensa, ora diventano 7. Un investimento da 200 milioni di dollari che «crea 210 posti di lavoro». Ad agosto si rinforzeranno del 30% le frequenze settimanali rispetto al 2019. «Allora avevamo 25 rotte e 155 voli settimanali. Ora sono 30 rotte e 200 voli».
Come destinazioni, si confermano le preferenze per il mercato domestico, nonché per Spagna e Grecia (queste ultime saranno frequentate soprattutto a luglio e agosto). La compagnia è fiduciosa: «La ripresa estiva sarà graduale. Ci sarà di sicuro da luglio, grazie alle riaperture al turismo internazionale. Per noi c’è già dall’inizio di giugno: attualmente copriamo il 50% della capacità sul nostro network. Si arriverà al 70-90% tra luglio e agosto».
Altro aspetto: la stagione estiva 2021 sarà più lunga. Tante rotte solitamente dismesse a metà settembre resteranno attive sino a fine ottobre: «Una grossa opportunità per la destagionalizzazione». Il territorio potrebbe ricevere dalla ripartenza del turismo una spinta, i numeri concedono speranze: nel network della low cost l’Italia è scelta come destinazione finale per il 20% delle prenotazioni, «principalmente da chi viene da Germania, Belgio, Polonia e Portogallo».
Per il rilancio dei voli Ryanair si è mossa su alcuni cardini: primo, tenersi pronti come flotta per ricominciare a viaggiare. Secondo, garantire ai passeggeri informazione e comunicazione «nella giungla di moduli e requisiti di viaggio». Infine, l’aumento della flessibilità con il cambio di volo gratuito per i viaggi prenotati e le tariffe ulteriormente abbassate. Ma qualcosa manca ancora sul versante istituzionale. «L’Italia ha fatto un’importante sterzata accettando il test rapido per viaggiare. A livello europeo serve uniformità, per dare sicurezza ai passeggeri. Col primo luglio, quando si userà il pass digitale, spero che sia possibile. Servono regole e misure non cambiate costantemente da un Paese all’altro», conclude Ravara.
© Riproduzione Riservata