A FUOCO
Sacchi in fiamme a Busto: rogo doloso
La Polizia indaga sull’incendio dei rifiuti all’alba di domenica. Filmati al vaglio

Sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali in merito all’incendio dei sacchi dell’immondizia all’alba di domenica a Busto Arsizio, è pressoché certo che dietro al rogo ci sia una matrice dolosa. Sono in corso le indagini e se ne stanno occupando gli agenti del commissariato di via Foscolo. Da subito è stato abbastanza chiaro che i sacchetti abbandonati sul marciapiede e in prossimità di due centraline elettriche non fossero andati a fuoco per cause “naturali”. L’episodio è stato circoscritto grazie all’allarme partito velocemente e all’intervento dei vigili del fuoco. Non ci sono stati danni né ripercussioni sulla linea elettrica: le centraline non sono state intaccate dalle fiamme.
ABBANDONO ILLEGALE
Prima di tutto si dovrà chiarire chi abbia esposto i sacchi in strada (atto di disobbedienza e protesta?). Gli inquirenti stanno passando al setaccio i filmati delle telecamere di videosorveglianza ed è possibile che nelle prossime ore si arriverà a ricostruire l’episodio e individuare la mano che ha acceso il rogo. L’episodio rientrerebbe nel quadro dei problemi legati alla raccolta rifiuti che la città sta vivendo in questo periodo: la situazione è degenerata a causa dell’introduzione del sacchetto blu con il chip ma soprattutto del ritiro ogni due settimane. Da tempo monta la polemica che arriverà anche in consiglio comunale e soprattutto anche da Agesp stanno lavorando per capire le criticità. Stanno emergendo anche tanti casi di persone e aziende non in regola con i pagamenti della Tari, tanto che in parecchi si sono recati agli uffici per regolarizzare la posizione e rientrare nei pagamenti: infatti chi non è in regola non può avere i sacchetti con il chip. Di fatto prima di modulare il nuovo percorso della raccolta rifiuti indifferenziata, sono stati fatti studi e prove, valutando anche i livelli di spazzatura prodotta dalle famiglie. Per il resto è un cambio di passo culturale ma di fatto non dovrebbe essere un problema enorme: ci sono vetro, plastica, carta e umido. Di fatto i materiali da buttare nel sacco blu dell’indifferenziata non sono poi così tanti.
PROTESTE STRUMENTALI?
Viene il dubbio che le proteste siano in parte strumentali, legate a chi ha arretrati della Tari. Forse non è la soluzione, ma potrebbe essere uno dei motivi “nascosti” che portano molti a polemizzare. Lo diranno i numeri e il tempo. Di certo però Agesp sta studiando soluzioni per andare incontro alla popolazione che porta motivazioni valide rispetto ai problemi creati dalla nuova raccolta della spazzatura.
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