SACRO MONTE
Multe durante la messa: «Accanimento»
Un caso le contravvenzioni in piazza del Monastero. Lo sdegno dell’arciprete in partenza

Non c’è pace al Sacro Monte. Anche in questi giorni in cui la piccola comunità si appresta a festeggiare la festa patronale e ad accogliere il nuovo arciprete, monsignor Eros Monti, nel borgo patrimonio dell’umanità si respira un’aria molto pesante perché sabato 12 agosto gli agenti della Polizia locale cittadina hanno elevato delle contravvenzioni per divieto di sosta in piazzetta del Monastero, uno spazio panoramico di proprietà del santuario situato nei pressi dell’ingresso pedonale del monastero delle Romite Ambrosiane. Un intervento, quello degli agenti del comando di via Sempione, avvenuto alle prime ore del mattino quando in santuario era in corso la celebrazione di una messa. Don Sergio Ghisoni, l’arciprete che ha guidato la piccola comunità di Santa Maria del Monte negli ultimi cinque anni, non usa mezzi termini definendo questo ultimo fatto espressione di «un accanimento nei confronti del Santuario».
Recentemente si è potuta constatare la tempestività della Polizia locale varesina negli interventi sanzionatori al Sacro Monte nei confronti degli automobilisti indisciplinati. Altrettanto evidente è però la scarsa attenzione e cura nei confronti del piccolo borgo da parte degli amministratori comunali. In questi giorni, in cui si registra un massiccio afflusso di turisti non è esagerato definire scandaloso lo stato in cui si presenta via monsignor Macchi che dal piazzale Pogliaghi porta verso il Santuario. A causa di lavori di perforazione il manto stradale in alcuni punti ha ceduto. La soluzione attuata dai tecnici comunali è stata quella, in una via a doppio senso di circolazione con ampiezza ridotta a causa di spazi riservati ai posteggi lungo un lato della carreggiata, di posizionare un ingombrante cartello segnaletico di “lavori in corso” che ovviamente rischia di provocare un autentico caos in caso di traffico intenso.
Don Sergio Ghisoni, che conclude oggi il suo ministero al Sacro Monte, è stato certamente un arciprete ingombrante perché ha avuto il coraggio di denunciare i problemi irrisolti che da decenni affliggono il borgo ma, certamente, è impossibile non essere d’accordo con lui quando dichiara che al Sacro Monte «manca cura affettiva».
Un’altra lacuna che non sembra interessare Palazzo Estense è la totale mancanza di illuminazione della via Enrico Bianchi. Ancora una volta si rivela la fondatezza di recenti dichiarazioni di don Sergio il quale affermava che «per il Sacro Monte c’è un interesse generico e poco concreto».
Sorge quindi spontaneo l’interrogativo: per Varese il Sacro Monte è parte del proprio patrimonio? Santa Maria del Monte può rinascere, come ha suggerito anche don Ghisoni, realizzando nuove e ampie aree di parcheggio. La soluzione ottimale sarebbe quella di realizzare un parcheggio sotterraneo nella valle del Vellone nei pressi della stazione di partenza della funicolare. L’integrità dell’aspetto paesaggistico sarebbe salvaguardata e finalmente la funicolare non sarebbe più solo un’attrattiva turistica ma, con il conseguente blocco del traffico veicolare diretto in vetta, diventerebbe l’unico mezzo per accedere al Sacro Monte. Certamente una soluzione di rottura che però permette di individuare a chi interessa lo sviluppo del borgo e chi ha il coraggio di scommettere sul suo futuro. Altrimenti, possiamo continuare a parlare di insensati progetti senza però lamentarci se qualcuno sottolinea che «il Sacro Monte è fermo al 1800».
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