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Saldi al via: budget di 150 euro per i varesini
Spesa sopra la media nazionale, ma Confesercenti segnala la concorrenza delle attività commerciali che hanno sconti tutti l’anno
Confesercenti vuole essere ottimista sui saldi invernali che si sono aperti oggi, venerdì 5 gennaio, e lo saranno fino al 4 marzo, per 60 giorni. I dati parlano di una spesa leggermente sopra la media nazionale, ma l’avvio degli sconti a ridosso del Natale riduce il budget per gli acquisti, considerando che molti hanno già speso parecchio durante le festività. Inoltre, una parte consistente di consumatori ha già approfittato degli sconti del Black Friday dello scorso novembre per acquistare abbigliamento e accessori a prezzi scontati.
Le spese avranno delle conseguenze anche su Varese, con un budget medio di circa 150 euro a persona, leggermente superiore rispetto allo scorso anno. I negozi di vicinato registrano un buon andamento dovuto al rapporto di fiducia con la propria clientela e questo rassicura le vendite. Da tempo Confesercenti, però, chiede lo slittamento dei saldi invernali a febbraio e la legge Regionale non viene rispettata da molte attività commerciali, che possono permettersi fare i saldi o scontistiche tutto l’anno. Una concorrenza sleale verso il piccolo commerciante.
«Ormai i saldi veri e propri, come si erano pensati per la loro istituzione, non esistono più - spiega Rosita De Fino direttore territoriale della Associazione -. Basta un messaggio sul cellulare o presentare la carta fedeltà alla cassa e promozioni e sconti vengono fatti già molti giorni prima del via ufficiale, per non parlare degli sconti tutto l’anno in diverse forme. E questo si riflette in maniera negativa soprattutto sui piccoli negozi che non hanno capacità di adottare sconti tutti l’anno».
«I saldi nel tempo andranno a svanire, non esisteranno più - continua De Fino - una normativa europea tra qualche anno non prevederà più i saldi, ma la libera concorrenza. Si potrebbe pensare di anticipare i tempi per permettere a tutti di lavorare più serenamente e in libertà senza sottostare ad una regolamentazione “non controllata” che non funziona più e che danneggia chi non può permettersi il saldo tutto l’anno».
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