SUL PALCO
Salmo a Legnano, «qui mi sento a casa»
Il rapper protagonista della nona serata del Rugby Sound Festival

«Sarà la quarta, quinta volta che siamo al Rugby Sound. Qui ci sentiamo a casa…». Lo show del trentanovenne rapper olbiese Salmo, padrone indiscusso del venerdì sera del festival di Legnano, che per la sesta volta nell’edizione 2023 ha messo a segno un sold-out, si è rivelata una gran bella botta di adrenalina per i 7 mila giovani accorsi all’Isola del Castello. Per cantare, ballare e saltare all’unisono con il proprio idolo. Un idolo - in salopette - quantomai umano. Mai domo, sempre in movimento, elettrico e, allo scoccare dalla mezzanotte, dopo quasi un’ora e tre quarti di live tiratissimo, fradicio di sudore. Dunque, non c’è stato nessuno strascico, dopo l’incidente al ginocchio patito qualche giorno fa durante la tappa bolognese del suo “Playlist Summer Tour”.
Salmo giocava in casa. In tutti i sensi. D’altronde, chi fra i presenti non conosceva le sue rime a memoria prima di presentarsi al Rugby Sound? Sia quel che sia, quando ha preso possesso sul palco dando il là a uno dei suoi più grandi cavalli di battaglia, “90min”, è stato subito il delirio. Da lì in avanti è stata una bomba continua di suono con la strana percezione che i bassi facessero vibrare la spianata dell’Isola del Castello. Perché il rap dal vivo di Salmo è per certi versi un unicum in Italia. Un rap (tutto fuorché politicamente corretto) dove alle basi è preferita la musica suonata. E questo è affare di Le Carie, il nome della sua band chitarra-basso-batteria Made in Sardinia, che gli consente di cambiare in ogni momento registro: dal metal-crossover al heavy-metal; dalla ballata da stadio con tanto di cellulari e accendini accesi al country-western; fino ad accelerazioni hardcore-punk che, per l’occasione, hanno fatto da miccia a uno scatenato pogo ad alto tasso di testosterone.
Al termine di un’ora e passa super serrata di hit in sequenza (“Perdonami”, “S.A.L.M.O.”, “1984”, “Criminale”, “Aldo ritmo”, “Ho paura di uscire”, “Black Widow”, “Marla”), a cui ha fatto da contrappunto una pirotecnica alternanza di visuals, è cambiato tutto. O quasi. Il palco rock è scivolato via senza interruzioni dietro le quinte per lasciare spazio a una mega consolle. Da lì ha preso il via una sorta di secondo tempo del concerto. Salmo (con l’inseparabile Dj Diamanito) ha tirato fuori il “diavolo” da club che c’è in lui. Per intenderci: meno barre e chitarre elettriche e molta più techno e danze scatenate. Con un finale serratissimo che ha ricordato molto da vicino le atmosfere di un rave. Rave sì, ma illuminato da una luna a tre quarti gigantesca e a dire poco spettacolare.
Insomma, per Salmo (che ha speso grandi elogi per Nitro, suo supporter di serata) ha parlato la musica. Solo quella. Evitato per scelta ogni accenno al contenzioso a colpi di rime in corso con il collega napoletano Luchè che ha invaso il web negli ultimi giorni. Per uno strano scherzo del destino il rapper originario di Scampia è atteso proprio domani sera, domenica, sul palco del Rugby Sound. Ma questa è un’altra storia. Ancora tutta da vivere.
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