LA POLEMICA
Saluto romano a palazzo: Lega all’attacco
«Il Comune di Varese parte civile? Decida la giunta, noi voteremo no»

Il Comune di Varese parte civile nell’eventuale processo che dovesse tenersi contro i Do.Ra, ma l’opposizione non ci sta: «Si pensi alle cose serie e non alle strumentalizzazioni. Il permesso di celebrare il matrimonio è stato dato dal sindaco, se la veda lui». Continuano a fare discutere i festeggiamenti per il matrimonio di un militante della Comunità Dodici Raggi, che si è celebrato sabato a Palazzo Estense. Una cerimonia non proprio sobria, pur trattandosi di rito civile, che ha visto gli invitati esibirsi in cori, prima nella sala matrimoni del Comune di Varese e poi nel cortile d’onore di Palazzo Estense, e poi posare per le foto di rito facendo il saluto fascista. Gesto ripetuto anche dallo sposo, affacciato dal balcone principale del Municipio.
TUTTI STIGMATIZZANO
Un evento che ha fatto finire Varese alla ribalta della cronaca nazionale e scatenato l’indignazione generale. Comportamenti che sono stati stigmatizzati, tra gli altri, dall’Anpi provinciale e nazionale, dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle, dal sindaco Davide Galimberti e dall’intera giunta comunale che l’altro ieri ha annunciato, nell’eventualità di un giudizio contro gli autori dei fatti accaduti sabato, la volontà di costituirsi parte civile. «Palazzo Estense è la casa di tutti i varesini ed esprime i più alti valori di libertà e antifascismo: per questo la giunta ha deciso di proporre al consiglio comunale la costituzione a parte civile nell’eventuale processo che dovesse tenersi contro chi ha messo in scena atti che non devono trovare spazio nella nostra città».
COMUNE PARTE CIVILE? NO DELLA LEGA
L’ipotesi che il Consiglio comunale possa essere impegnato nella discussione e nella votazione del provvedimento non piace però all’opposizione. «Il mio voto sulla mozione sarà convintamente contrario. E non perché io sia fascista, ma perché non intendo sottoporre il mio ruolo di consigliere a pretestuose strumentalizzazioni - commenta la capogruppo leghista Barbara Bison - Mai, in quasi tre anni di mandato, il consiglio è stato investito di questioni che riguardassero vertenze legali. Le scelte in merito sono di competenza della giunta, quindi che sia la giunta a decidere se costituirsi parte civile o meno. Il che, non dimentichiamolo, comporterà l’utilizzo di danari pubblici».
PATATA BOLLENTE
La Lega ripassa la patata bollente direttamente al sindaco Galimberti. «Non è stato lui a delegare il signor Limido alla celebrazione del matrimonio, con tanto di allegato biglietto di auguri agli sposi? Bene, si assuma le proprie responsabilità senza scaricare il barile sul consiglio comunale. E non mi si dica che non sapeva chi fosse il signor Limido - continua Bison - Vorrei ricordare che non più tardi di tre anni fa, in occasione della seduta consiliare che deliberò di concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il signor Limido ed alcuni esponenti Do.Ra. si presentarono nel Salone Estense creando un notevole scompiglio, cui seguì un procedimento penale, con tanto di condanna. Quindi Galimberti ben poteva immaginare che piega avrebbe preso la celebrazione. Eppure non se ne è minimamente preoccupato, portando Varese alla ribalta delle cronache nazionali, e non certo per sentire decantare qualche successo dell’amministrazione».
LA PROVOCAZIONE
Di contro, invita la giunta a pensare alle necessità di Varese e a presentare al consiglio documenti pertinenti con la pubblica amministrazione, finanche le dimissioni del sindaco. «Se poi, assieme a questa mozione la maggioranza ne volesse presentare una di sfiducia al sindaco, allora potrei cambiare idea, e votare a favore. Ma solo l’intero pacchetto», conclude la capogruppo leghista.
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