CONTRO IL FASCISMO
Varese, nozze e saluto romano: lo sdegno dell’Anpi
L’intervento della presidente Ester Maria De Tomasi: «L’atto sporca la Costituzione e la Repubblica»

Di fronte al matrimonio nazionalsocialista, tenutosi a Palazzo Estense, culminato con il saluto romano compiuto dal novello sposo, l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) è intervenuta nella questione. Di seguito il messaggio della presidente, Ester Maria De Tomasi.
«Sono trascorsi solo pochi giorni dalla cerimonia indimenticabile del 26 gennaio a Palazzo Estense per la commemorazione del giorno della memoria, con la partecipazione di una grande delegazione di studenti - afferma De Tomasi - Oggi abbiamo saputo dai media una notizia sconcertante: “matrimonio con saluto romano dal balcone di Palazzo Estense”. Questo atto a me ricorda molto il ventennio fascista, quando Mussolini dal balcone di Palazzo Venezia a Roma, si affacciava e faceva il saluto romano».
Continua la presidente: «A lato del portone di Palazzo Estense sono posate quattro pietre d’inciampo dedicate a quattro deportati assassinati nei campi di sterminio. Nella stessa cornice di Palazzo Estense e prestigiosa sede del Comune di Varese, il 3 febbraio è andata in onda una scena grottesca: celebrazione di un matrimonio in cui è stato delegato come officiante Alessandro Limido, presidente della Comunità militante dei Dodici Raggi, con la partecipazione di un gruppo di persone vestite di nero e, ciliegina sulla torta, un saluto romano del novello sposo affacciato sul cortile d’onore».
Per De Tomasi non si può rimanere indifferenti e in silenzio di fronte all’atto che «Sporca la Costituzione e la Repubblica, proprio nella casa comune di ogni cittadino di Varese». Per questo l’Associazione chiede: «Ufficialmente alle Istituzioni di fare chiarezza su quanto è avvenuto». Conclude la presidente: «Chiediamo inoltre l’identificazione di tutti coloro che in questo contesto si sono esibiti nel saluto romano e alla magistratura di aprire un’indagine per la violazione delle leggi Scelba-Mancino».
Anche il Movimento 5 Stelle di Varese è intervenuto commentando il gesto: «Gravissimo quanto è successo sabato 3 febbraio presso la sala cerimonie ufficiali del Comune di Varese dove, secondo quanto si apprende da notizie di stampa, è stato officiato un matrimonio “in stile neonazista”, con tanto di saluto romano dal balcone che si apre sui Giardini Estensi».
Continua: «Il M5S territoriale e provinciale di Varese condanna fermamente quanto avvenuto e afferma con forza che qualsiasi atteggiamento di vicinanza verso regimi dittatoriali e sanguinari, che tanto male hanno fatto al popolo italiano e anche al nostro
territorio, non può essere tollerato. Ancor più grave perchè successo a pochi giorni dalle celebrazioni in Salone Estense del Giorno della memoria e a pochi passi sia dall'ufficio di Calogero Marrone, Giusto tra le Nazioni, che dalle pietre d'inciampo che ricordano i varesini deportati nei campi di concentramento».
«Auspica che le Autorità preposte facciano luce al più presto su come sia stato possibile che tutto questo sia accaduto», termina.
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