L’APPELLO
«Salvate l’ultimo mulino di Legnano»
Brumana: con i fondi del Pnrr valorizzare l’isola dell’Olona

Per il visitatore distratto del castello o dell’omonimo parco, quei muri all’estremità sud dell’isola sull’Olona potrebbero sembrare dei ruderi qualsiasi. E magari qualcuno si è pure domandato perché non si sia già provveduto a spianare tutto.
La storia
In realtà ciò che si vede ha un’importanza storica notevole, essendo i resti (peraltro di proprietà comunale) dell’ultimo mulino di Legnano, le cui origini risalgono addirittura al 1200.
Su come si sia arrivati allo stato pietoso odierno, a poche centinaia di metri dal sanvittorese mulino Meraviglia, il meglio conservato della zona, la storia è molto simile a quella di tanti edifici storici del territorio che sono stati cancellati per il micidiale mix di burocrazia, incuria e disinteresse. Però la richiesta che il Comune di Legnano si appresta a fare per ottenere una decina di milioni dei fondi del Pnrr, onde valorizzare una serie di edifici storici della città, ha riacceso la speranza. Se Palazzo Malinverni dovrà ora predisporre i singoli progetti, il mulino del castello non figura tuttavia espressamente nel primo elenco di opere che è stato fatto circolare, ma potrebbe rientrare nel pacchetto degli interventi sui parchi.
L’appello
A lanciare subito un appello affinché ciò avvenga è Franco Brumana tramite la pagina Facebook del gruppo «Salviamo l’isola»: «È un luogo prezioso da tutelare e valorizzare. Si prevede che il Comune di Legnano quest’anno beneficerà di enormi finanziamenti per i quali si stanno proponendo costose opere pubbliche anche di rilevanza molto modesta. Il mulino Cornaggia è stato ridotto a un rudere dall’incuria del Comune nel corso degli anni. Questo monumento e l’isolotto dove si trova sono invece un luogo meraviglioso di enorme valore storico, culturale e naturalistico che dovrebbe essere sistemato e reso sicuro ed accessibile. Non può essere ulteriormente trascurato e la sua valorizzazione dovrebbe essere considerata una priorità».
Valenza simbolica
Oggi, pur ridotto in rovina, il mulino mantiene comunque una forte valenza simbolica e storica quale testimonianza del sistema di architettura rurale locale: traccia delle ruote e dei meccanismi sono per esempio ancora visibili nei fori circolari della parete in pietra a ridosso della roggia, dove è leggibile anche una data incisa del ‘600, e internamente nei blocchi di granito forati.
Il complesso, messo in sicurezza una decina di anni fa per scongiurare il crollo definitivo, non è purtroppo mai stato oggetto di alcun intervento di recupero. A metà degli anni Novanta qualcuno in municipio si ricordò di questa struttura e ne propose il riuso con funzioni di servizio al vicino parco: bar, uffici per i volontari e addetti alla manutenzione, magazzini e depositi. Una specie di "centro parco" insomma. Di più: il primo progetto datato maggio 1995 della pista ippica per il Palio sull’isola dell’Olona prevedeva proprio per il mulino un recupero «per attrezzature a servizio del parco e delle attività equestri».
Poi, come noto, il progetto della pista del Palio non si è mai realizzato e rimane tuttora un sogno. Ma neppure del mulino nessuno ha più parlato. Con il risultato che l’edificio è andato sempre più degradando. Certo, per ridargli una funzione servono molti soldi e i fondi del Pnrr per l’amministrazione civica potrebbero rappresentare finalmente l’occasione giusta. Magari pensando a un progetto nell’ambito del Parco dei Mulini.
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