L’INIZIATIVA
«Salviamo il lungolago»: 255 firme a Biandronno
Consegnata la petizione. «No cementificazione»

Sono state consegnate al sindaco Massimo Porotti le 255 firme raccolte - sia in formato digitale, sia su carta - in calce a una petizione promossa da due giovani, Sara e Alberto Parola. Scopo della richiesta (dal titolo “Salviamo il lungolago del trampolino di Biandronno. No alla cementificazione”) è che venga preservata, mentre si stanno svolgendo i lavori di riqualificazione del lungolago, l’area verde adiacente il trampolino, consistente in tre lotti di prato prospiciente la riva.
«L’amministrazione e i suoi sostenitori ci vogliono convincere che il progetto sarebbe necessario per rendere decorosa l’area che dicono essere degradata. Ciò non è vero: è abitualmente frequentata da molte persone che vanno a passeggiare e alcuni addirittura si stendono sul prato per prendere il sole, fare esercizi. Non lo farebbero certo se pensassero che fosse un luogo degradato», spiegano i promotori nel documento depositato in municipio.
Necessita solo di manutenzione - proseguono - che consiste nella ristrutturazione del trampolino (l’elemento architettonico, che caratterizza il lungolago di Biandronno, costruito a metà degli anni Trenta del secolo scorso per stimolare i giovani a praticare sport), regolare il taglio del prato, la pulizia. «Il degrado è dato dall’incuria - riprendono nel documento - Non serve altro cemento. Serve la manutenzione con un taglio regolare dell’erba». Poi l’affondo: «Questo progetto fa girare un milione di euro erogato dalla Regione Lombardia che l’ha approvato senza nessuna informazione a noi cittadini. Un milione di euro a vantaggio di pochi, non certo dei comuni cittadini che verranno privati di un luogo simbolico».
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