MILITARI
Samarate, blitz contro i terroristi. È un’esercitazione
Reparti speciali di sera a Villa Montevecchio: provati i dispositivi e le procedure di emergenza

Una cinquantina di militari hanno fatto irruzione a Villa Montevecchio. L’operazione si è svolta nei giorni scorsi tra le 21.30 fino a mezzanotte inoltrata e, come avviene sempre nell’universo militare, aveva i crismi della segretezza.
Ma alla fine si è trattato, per fortuna, solo di una esercitazione antiterrorismo nell’ottica di testare i dispositivi e le procedure di emergenza.
L’intervento è stato effettuato dal nono reggimento d’assalto Paracadutisti “Col Moschin” che, con una breve lettera, ha poi ringraziato per la preziosa collaborazione il presidente uscente della Fondazione Montevecchio, Eliseo Sanfelice, e il sindaco Enrico Puricelli.
Che qualcosa bollisse in pentola poteva essere intuito con la Villa rimasta chiusa tutto il giorno e senza un’apparente spiegazione. Inoltre molti cittadini, di sera, sentivano rumori potenti provenire proprio dall’area di Villa Montevecchio. Tutto nasceva proprio dall’esercitazione con la necessità di riadattare il complesso a una sorta di ambasciata.
Poi l’arrivo di una cinquantina di militari con l’ausilio di cani addestrati e l’avvio dell’esercitazione. Durata oltre due ore e mezza. Il tempo di liberare gli ostaggi con interventi effettuati con grande rapidità e capacità e neutralizzare la minaccia terroristica.
Una iniziativa analoga era stata effettuata il 16 maggio 2019 alle scuole medie Benedetto Croce della vicina Ferno. Qui il progetto doveva essere effettuato lo scorso anno. Poi la pandemia ha rallentato tutto.
All’operazione ha assistito in diretta lo stesso presidente uscente della Fondazione Eliseo Sanfelice: «È stata una testimonianza di serietà, professionalità, competenza, sicurezza e presidio che dimostra, ancora una volta, l’eccellenza delle nostre forze armate e che non siamo mai soli».
Da Livorno l’11 novembre è quindi arrivata la lettera indirizzata a Puricelli e Sanfelice e firmata dal comandante del nono Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, colonnello Giovanni Luigi Isoni. Poche ma sentite parole di ringraziamento. Queste: «Nel particolare periodo che il paese sta vivendo, causato dalla pandemia in corso, è motivo di profondo orgoglio ricevere il supporto di istituzioni diverse dalla nostra ma con le quali condividiamo un forte attaccamento alla Patria». Un progetto divenuto realtà grazie anche al ruolo di collegamento importante svolto da Fabio Rigoni, maestro di arti marziali che ha ricevuto in questi anni una doppia benemerenza sia da parte della città di Samarate e dall’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Gallarate.
Il collegamento e la rete che si è creata tra Samarate e il Reggimento “Col Moschin” però non è ancora concluso. Sono ancora da definire dettagli e date, ma con tutta probabilità entro la metà di dicembre dovrebbe tenersi un incontro conferenza in Villa Montevecchio sulla storia di questo Reggimento. Un fiore all’occhiello dell’Esercito Italiano, un presidio di sicurezza e orgoglio nazionale.
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